Caldo anomalo, agricoltura in difficoltà: “Costi di produzione esorbitanti”

 Caldo anomalo, agricoltura in difficoltà: “Costi di produzione esorbitanti”

Per chi va in spiaggia, che le temperature siano così alte a fine ottobre rappresenta di certo una buona notizia, la possibilità di godersi più a lungo il mare, di sentirsi in qualche modo ancora in vacanza. Il caldo anomalo avvantaggia anche gli operatori del turismo, che possono contare su un prolungamento della stagione di lavoro più intensa. Per l’agricoltura, invece, è un momento di estrema, preoccupante, difficoltà.

Pippo Campisi,  imprenditore agricolo siracusano, componente del consiglio territoriale di Confcooperative Sicilia e consigliere nazionale di Federagripesca, parla di un “danno terribile. Questo caldo anomalo- spiega – stressa parecchio le piante, tutte. In primo luogo ne soffrono gli agrumi, già fortemente provati a causa del caldo torrido della scorsa estate. Adesso avrebbero bisogno di pioggia, di un clima più fresco perché il frutto possa andare in maturazione ed invece le temperature sono ancora tanto alte. Pensate che ieri abbiamo raggiunto i 32 gradi. Questo confonde la pianta, che dovrebbe andare in letargo ed è, invece, in questo modo quasi costretta a risvegliarsi”.

In termini economici significa “aumento dei costi di produzione di oltre il 35 per cento, ritardo nella fase di maturazione e crescita di ogni tipo di prodotto. Non fanno diversamente, ad esempio, gli ortaggi. Il caldo li fa crescere filiformi, senza che la pianta possa strutturarsi bene”.

Per sopperire a tutto questo, le imprese agricole sono costrette a fornire alle piante supporti intensi di acqua “con cicli molto brevi e costi energetici proibitivi. Stiamo, insomma, dovendo  irrigare in maniera anomala- spiega Campisi- per far fronte ad una situazione anomala. Non basta la notte per nutrire e ossigenare bene le piante”.

 

 

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