Isab Lukoil, venerdì vertice a Roma. Cgil e Cisl confermano la mobilitazione a Siracusa
Settimana cruciale per il futuro di Isab Lukoil, la grande raffineria del siracusano dalle cui sorti – strettamente legate alle sanzioni alla Russia – dipende anche l’intera zona industriale aretusea. Venerdì a Roma convocato un vertice straordinario. Per la prima volta, al tavolo anche i vertici del gruppo industriale. Il governo non ha nascosto la volontà di trovare una soluzione.
Ci sarà anche il presidente della Regione, Renato Schifani, che a pochi giorni dall’incontro fissa ancora una volta punti e obiettivi. “Saremo al tavolo con il ministro Urso per contribuire con spirito costruttivo alla soluzione della vicenda che riguarda Isab Lukoil di Priolo. L’obiettivo inderogabile della Regione Siciliana è la tutela dei posti di lavoro legati allo stabilimento e all’indotto, che la nostra Isola non può permettersi di perdere e noi faremo tutto il possibile per difenderli. Questo – conclude Schifani – nella piena consapevolezza che il governo nazionale adotterà ogni iniziativa volta alla positiva soluzione della vicenda”.
Mentre a Roma si terrà l’atteso vertice per “salvare” produzione e occupati, confermata a Siracusa la mobilitazione dei sindacati. Corteo da piazzale Marconi a piazza Archimede, sotto la sede della Prefettura. Si è defilata la Uil, che organizzerà un presidio sotto la sede del ministero, a Roma. Cgil e Cisl, invece, confermano l’iniziativa di piazza. “Abbiamo accolto con cauto ottimismo la convocazione del tavolo tecnico al Ministero delle Imprese, ma la nostra mobilitazione poggia su una piattaforma più ampia dove la vicenda Lukoil è solo una parte. Il 18 novembre resta la data scelta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per accendere i riflettori sull’intera economia di questa provincia”, dicono i segretari provinciali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi.
“Il nostro non è uno sciopero ‘contro’, ma una mobilitazione ‘per’. E auspichiamo un ripensamento della Uil nelle prossime ore, affinché l’unità sindacale resti valore imprescindibile per la salvaguardia del lavoro e di tutti i lavoratori. Abbiamo più volte ribadito, già dall’inizio, che la decisione di tornare in piazza è stata presa unitariamente dopo un’attenta analisi dello scenario complessivo di questo territorio. La vicenda Lukoil e la spada di Damocle del depuratore Ias, sono pezzi di un mosaico economico ben più articolato”, aggiungono ancora Alosi e Carasi confermando la mobilitazione.