Giallo sulla morte di Vincenzo Cancemi: “Non fu suicidio”, sit-in per chiedere giustizia
Chiedono verità, non credono a quella ricostruita dagli inquirenti, in cui vedono troppi punti interrogativi senza risposta e troppe incongruenze su cui nessuno avrebbe tentato di fare davvero chiarezza.
I familiari di Vincenzo Cancemi, il cui corpo è stato rinvenuto lo scorso aprile senza vita e che, secondo quanto stabilito dopo l’intervento delle forze dell’ordine, si sarebbe suicidato, chiedono da sempre che la magistratura disponga l’autopsia sul cadavere dell’uomo di 41 anni, che secondo loro non ha affatto deciso di togliersi la vita. L’ipotesi della sorella, della famiglia, degli amici è che si sia trattato di un omicidio.
Questa mattina un folto gruppo di persone, anche in rappresentanza della comunità pachinese, che dopo la triste vicenda è rimasta particolarmente scossa, ha organizzato un sit-in di protesta davanti al Palazzo di Giustizia. Sulle loro magliette, il volto sorridente di Vincenzo. Striscioni per rivendicare il diritto a conoscere la verità, che a loro non sembra quella raccontata. Le foto di Vincenzo anche subito dopo l’atroce fine, secondo loro piene di evidenti incongruenze rispetto alla ricostruzione effettuata, a loro dire troppo frettolosamente.