L’accusa: lavoratori pagati per scioperare a Siracusa. Affondo Uiltec: “Riprovevole”
“E’ una cosa riprovevole. Ci sono aziende a cui è stato chiesto di pagare i lavoratori per le tre ore di sciopero, domani”. Lo ha denunciato questa mattina il segretario nazionale Uiltec, Andrea Bottaro, durante l’assemblea generale della Uil, alla mensa ovest di Isab. Parole che arrivano a meno di 24 ore dalla grande mobilitazione in programma a Siracusa. Cgil e Cisl hanno confermato lo sciopero nella stessa giornata in cui a Roma si terrà il vertice per la zona industriale. La Uil ha preferito, invece, dare vita ad un presidio a Roma ed attendere, per ogni altra valutazione, l’esito del summit ministeriale.
Peraltro, Andrea Bottaro sarà uno dei pochi siracusani presenti al vertice, da segretario nazionale Uiltec. “Non vogliamo rompere l’unità sindacale – dice a SiracusaOggi.it – ma nemmeno essere utilizzati. Qualcuno rivendica che domani ci saranno in piazza anche le controparti, cioè le aziende. Vediamo troppe cose strane, come Confindustria che nei mesi scorsi chiamava i lavoratori alla mobilitazione. Vogliamo continuare a marciare insieme con Cgil e Cisl, ma in primo luogo noi intendiamo condividere il percorso con i lavoratori, non con altri o per altri interessi”.
Parole che lasciano quasi intendere che si siano state pressioni per confermare lo sciopero giorno 18. “Io dico solo che avevamo deciso la mobilitazione insieme, con Cgil e Cisl. Poi è arrivata la notizia dell’incontro a Roma, in coincidenza della mobilitazione. Come Uil abbiamo ritenuto più utile un presidio a Roma e partecipare al vertice. Per scioperare c’è tempo anche dopo. Ma si, forse ci sono state delle spinte. Su questo, abbiamo visioni diverse ma firmiamo comunque insieme il documento sindacale unitario”, risponde Andrea Bottaro.
Ieri, intanto, in conferenza stampa, i segretari provinciali di Cgil (Roberto Alosi) e Cisl (Vera Carasi) avevano presentato il loro punto di vista sull’appuntamento di domani, con il corteo che partirà alle 9 da piazzale Marconi, diretto in piazza Archimede.
“Oggi a Priolo, domani a Roma, siamo e staremo sempre dalla parte giusta: quella dei lavoratori, quella delle persone. Lukoil è vertenza di rilievo nazionale, adesso quindi attendiamo dal Governo risposte concrete, come promesso, alla richiesta di futuro che parte da Siracusa e dalla Sicilia”, ribadisce ancora oggi la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti. “Nessuno parli di sindacato diviso, solo visioni differenti su come manifestare. Noi porteremo la voce dei lavoratori a Roma, coerenti con la tradizione del sindacato siracusano, perché questa area industriale è un asset strategico per il Paese. In considerazione della convocazione al Mise, abbiamo deciso di sospendere la nostra partecipazione allo sciopero ma, in linea con il documento unitario che abbiamo sottoscritto e facciamo ancora adesso nostro, andremo nelle sedi istituzionali per rivendicare soluzioni strutturali”. Le richieste della Uil: lo Stato si faccia garante dello stabilimento Isab di Priolo con l’intervento di Sace, la finanziaria controllata dal Ministero dell’Economia, e venga percorsa la strada della nazionalizzazione. “Sollecitiamo certezze per il futuro della zona industriale con investimenti seri per rafforzare le filiere, nella consapevolezza che Priolo può e deve diventare il più grande hub energetico del Mediterraneo”.