I figli non vanno a scuola? Niente reddito di cittadinanza: le novità del protocollo anti-dispersione
Firmato a Siracusa un protocollo per la prevenzione della dispersione scolastica. Diversi i soggetti istituzionali impegnati nella costituzione di una rete che vuole intercettare le situazioni di difficoltà e disagio per evitare che allontani i ragazzi in età scolare del percorso di studi obbligatorio. Un fatto che lascia aperta la porta anche a forme di devianza giovanile, non sempre prevedibili.
Nel riqualificato auditorium della ex scuola Chindemi di via Algeri, Prefettura, Comune, Tribunale per i minorenni di Catania, Procura di Siracusa, Forze di polizia, Ufficio Scolastico Provinciale, INPS e Associazione Nazionale Magistrati hanno stipulato l’intesa “per la prevenzione della dispersione scolastica nel comune di Siracusa e per la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minorenni o dei giovani adulti destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali”.
Con il documento si definisce una strategia comune per la prevenzione della devianza giovanile e della dispersione scolastica, così ottimizzando la rete di protezione istituzionale e sociale a tutela del diritto di ciascuno alla piena realizzazione.
Una vera e propria “alleanza” – sottolinea la Prefettura di Siracusa – “con l’obiettivo di elaborare strumenti sempre più incisivi per la prevenzione di tali fenomeni, anche grazie alla costante analisi di un Osservatorio istituito presso la Prefettura di Siracusa”.
In una prima fase, saranno mappate le aree più a rischio in modo da mettere a disposizione delle scuole presenti sul territorio un apposito sportello, per intercettare il disagio e svolgere attività di supporto alle famiglie.
Tra le iniziative, la sensibilizzazione dei genitori sull’importanza del corretto adempimento dell’obbligo scolastico dei figli minori ed anche la possibile decadenza – in caso di violazione – dal beneficio del Reddito di Cittadinanza.
La sperimentazione parte da Siracusa e verrà poi estesa al resto della provincia.