Cittadella, i sospetti del sindaco fanno arrabbiare l’Ortigia: “Dica a chi si riferisce”

 Cittadella, i sospetti del sindaco fanno arrabbiare l’Ortigia: “Dica a chi si riferisce”

“A chi si riferisce il sindaco di Siracusa quando parla di manomissioni e complotto contro la gestione comunale della Cittadella?”. Se lo domanda la dirigenza del Circolo Canottieri Ortigia, dopo aver ascoltato le parole del primo cittadino durante il suo intervento in diretta su FMITALIA.
Il sindaco ha parlato di una “curiosa coincidenza” temporale circa la rottura contemporanea delle pompe che filtrano l’acqua della piscina della Caldarella, negli stessi giorni in cui – ha aggiunto – l’amministrazione comunale ha affidato ad altra ditta il servizio di analisi delle acque delle piscine pubblica. Quindi ha parlato di voler restituire dignità alla Cittadella, dicendo che merita amore e rispetto e che non può essere luogo in cui “si possono fare i propri affaracci e i propri interessi privati e disporne come se fosse un bene di proprietà personale”.
E questo ulteriore passaggio fa saltare dalla sedia i vertici della società sportiva che fino a pochi mesi addietro curava la gestione della Cittadella. “Nel caso delle presunte manomissioni, delle quali l’Ortigia sarebbe chiaramente anch’essa vittima, fermo restando che, se il riferimento è (come sembra) alla ditta in precedenza titolare dell’appalto, sarà la stessa eventualmente a replicare, dal canto nostro possiamo dire che non ci risulta che la rottura sia stata contemporanea e che non crediamo pertanto all’ipotesi, piuttosto fantasiosa, del sabotaggio”, recita una nota della società biancoverde.
Poi un ulteriore passaggio che torna ad alzare la tensione tra Comune e Ortigia. “Il sindaco si assuma la responsabilità e dica chiaramente se si riferisce all’Ortigia (“non si possono fare i propri itneressi privati”, ndr), come sembrerebbe evincersi dal contesto. In tal caso, il primo cittadino, è palesemente disinformato e non sa che, durante la propria gestione, il Circolo Canottieri Ortigia ha presentato puntualmente al Comune regolare rendicontazione, che è pubblica, disponibile e trasparente. Pertanto consigliamo al sindaco di informarsi con il suo ex dirigente e prendere visione delle carte e dei rendiconti, prima di lanciare accuse diffamanti, peraltro senza contraddittorio”.
L’Ortigia riconosce diversi alibi alla macchina pubblica, stritolata dalla burocrazia, ma “non giustificano in alcuna maniera affermazioni mendaci e diffamanti, che hanno lo scopo unico di gettare discredito su una società che agisce da sempre con la massima trasparenza e con indiscutibile passione. Se il sindaco pensa di poter lanciare sospetti, lo faccia senza ambiguità, provi ciò che sostiene, assumendosene la responsabilità in prima persona. E visto che muove le sue accuse pubblicamente, dimostri di essere disponibile ad un confronto altrettanto pubblico, nel quale chiarisca tali accuse senza sottrarsi al contraddittorio”.
In attesa della replica di Palazzo Vermexio, la società sportiva fornisce la sua versione anche su di un altro passaggio incriminato. “Per quel che concerne la restituzione della dignità alla Cittadella, vorremmo ricordare al sindaco Italia che l’Ortigia ha preso in gestione un bene in condizioni non ottimali, che ha sottoposto a riqualificazione e a costante manutenzione, tanto è vero che mai la piscina, prima del ritorno alla gestione pubblica, era stata sottratta all’utilizzo degli atleti e delle società. Peraltro – prosegue la nota – ogni intervento eseguito dall’Ortigia durante la propria gestione è stato documentato e rendicontato: agli inviti scritti all’amministrazione di procedere alla verifica dei lavori e degli investimenti fatti, la stessa si è sempre sottratta, tanto che il Tribunale ha avviato una perizia a tale scopo, motivo per cui il sindaco dovrebbe essere più prudente nel tirare in ballo tale questione. Inoltre – conclude l’Ortigia -visto che ci giungono voci relative al presunto ‘abusivismo’ del bar che avevamo aperto in Cittadella, vorremmo informare il sindaco che il progetto è stato approvato dal Comune e che l’Ortigia, a proprie spese, a suo tempo ha provveduto all’accatastamento non solo del bar, ma di tutto il fabbricato (uffici compresi), che il Comune non aveva mai fatto”.

 

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