Ricercatore statunitense vuol "riscoprire" il dimenticato ex carcere Borbonico di Siracusa

 Ricercatore statunitense vuol "riscoprire" il dimenticato ex carcere Borbonico di Siracusa

L’ex carcere Borbonico di Siracusa si è guadagnato le attenzioni del ricercatore statunitense Alexander Anthony. Antropologo, è specializzato in studi sulle influenze dei movimenti di riforma carceraria e della filosofia nella pianificazione delle dimensioni, umane e spaziali, delle strutture di detenzione del tardo 18.o secolo.
Ed ecco quindi il caso della struttura siracusana, ritenuta dall’antropologo statunitense – dopo alcuni approfondimenti – esempio dell’influenza del “panopticon” nelle riforme dei Borbone, collegate all’Illuminismo. Si tratta di un modello ideale di carcere, progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham. Il concetto alla base della progettazione è semplice: creare una struttura semicircolare che permetta ad un unico sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i prigionieri, senza che questi possano capire se siano o meno controllati in questo o quel momento della giornata.
“Vorrei creare un avanzato modello 3d del carcere Borbonico di Siracusa, utilizzando moderni scanner laser terresti, per studiare come la sorveglianza panottica influenzava le azioni dei prigionieri e delle guardie, nel passato”, spiega Alexander Anthony, nei giorni scorsi a Siracusa per un primo contatto con l’edificio.
Lo studioso ha richiesto il permesso per accedere alla struttura ed ha incassato la collaborazione del Fai e di Exedra. Per le complesse scansioni laser, si sono resi disponibili archeologi digitali della University of South Florida, Institute for Digital Exploration.
“La mia intenzione è quella di condividere anche con i siracusani gli esiti di questi studi approfonditi. Un modello 3d così dettagliato, ad esempio, potrebbe essere utilizzato per eliminare situazioni di pericolo o di crollo imminente. In più, permetterà la progettazione di futuri interventi senza la necessità di dover entrare ed uscire continuamente dall’edificio”.
Al momento, però, non pare esserci all’orizzonte alcun progetto di recupero del carcere Borbonico, di proprietà dell’ex Provincia Regionale. A febbraio appuntamento con una nuova asta pubblica per la vendita dell’edificio che cerca, però, anche una nuova destinazione d’uso. Il maltempo di fine novembre ha danneggiato ulteriormente l’ammalorato edificio, causando anche la caduta di un cancello e diversi elementi della recinzione e lapidei.

 

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