Trasporto pubblico: avanti con Ast o cambiare? Palazzo Vermexio al bivio, vertice a febbraio
Inizialmente previsto per oggi, è slittato di sette giorni il vertice palermitano tra il Comune di Siracusa ed il nuovo cda di Ast. L’Azienda Siciliana Trasporti ha minacciato il fermo dei suoi bus a partire dal primo marzo, nel capoluogo. Una eventualità che lascia indifferente l’opinione pubblica locale, ormai disabituata all’utilizzo dei mezzi per tutta una serie di pecche nel servizio ormai ataviche: orari e percorsi poco performanti con le necessità quotidiane, fermate non note, biglietti difficili da trovare, corse che saltano per guasti.
Anche Palazzo Vermexio non si fascia la testa. Se si dovesse arrivare alla rottura con l’Azienda Siciliana Trasporti, c’è già pronto il piano “B”. L’assessore alla Mobilità, Enzo Pantano, non nasconde che siano già stati avviati contatti con un’altra società del settore, l’Interbus. La legge consentirebbe, nell’eventualità di uno stop anticipato del servizio essenziale, di procedere in maniera semplificata con un altro operatore.
“Non è un mistero che nessuno sia soddisfatto della qualità del servizio. Ast vuole rinegoziare il costo a chilometro, noi però vogliamo che vengano prese in considerazione le nostre proposte relative soprattutto alla riorganizzazione delle corse, dal loro numero ai percorsi ed agli orari”, spiega Pantano. “Inoltre, vogliamo chiedere all’Ast un maggiore sforzo comunicativo verso l’utenza: molti non sanno neanche dove comprare i biglietti”.
Il Comune di Siracusa mette sul piatto anche i due bus elettrici, acquistati con i fondi del Collegato Ambientale e rimasti fermi in deposito. Erano stati “offerti” ad Ast, in convenzione gratuita, in modo da rafforzare il trasporto pubblico. Ma l’Azienda Trasporti, in crisi economica, non ha sin qui dato seguito all’accordo fornendo gli autisti e la copertura chilometrica richiesta.
Possibilità di sfruttare il momento di crisi con Ast per rilanciare il progetto di una municipalizzata dei trasporti? “Non ci sono i tempi, non ci sono le risorse. Ma è evidente a tutti che ci siano troppe auto in circolazione a Siracusa e senza una valida alternativa di trasporto pubblico è difficile pensare di migliorare la situazione. Ed anche misure utili, come le prossime piste ciclabili Gelone e di Sistema, rischiano di non produrre gli effetti sperati: senza diminuire le auto in circolazione, potrebbero essere percepite paradossalmente come un ostacolo e non come un’alternativa”.