La Cgil e i dubbi su Goi Energy, il segretario regionale: "Meglio un player italiano"
“Non abbiamo elementi tali da dirci se ci siano o meno i russi, ma abbiamo manifestato perplessità sulla affidabilità di Goi Energy perchè nel loro core business non ci sono le politiche energetiche”. Così il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, in una intervista all’AdnKronos, sulla trattativa in corso per la cessione della raffineria Isab di Priolo.
Il sindacalista siciliano invita il governo italiano a verifiche attente, in particolare sul piano industriale e l’occupazione oltre che sugli investimenti futuri per la transizione ecologica. Il leader della Cgil siciliana teme il rischio di “un’operazione di carattere finanziario e non industriale”. Mannino, nel corso dell’intervista di Francesco Bianco per AdnKronos, torna anche a chiedere un player italiano nel controllo dei grandi impianti del polo industriale siracusano, strategico per il Paese.
Ieri, intanto, il gruppo cipriota aveva diffuso una nota con cui ha ribadito l’assenza di legami con la Russia. “Nessun collegamento con la Russia, con aziende russe, con istituzioni russe o con altri soggetti comunque riconducibili alla Russia. Illazioni prive di alcuna base fattuale”. Poi la rassicurazione: “Goi Energy rappresenta un’azienda solida e in rapida crescita, il cui mix di investitori è composto esclusivamente da interessi commerciali greci, israeliani e ciprioti con una lunga esperienza nel settore energetico” e l’impegno a fornire “piene garanzie in tema di governance, continuità produttiva, finanziaria e occupazionale nonché sicurezza energetica per il Paese” attraverso la raffineria Isab di Priolo.