Con la cura dei volontari, dietro al cancello chiuso sta crescendo il "Bosco delle Troiane"

 Con la cura dei volontari, dietro al cancello chiuso sta crescendo il "Bosco delle Troiane"

Siracusa non brilla per verde pubblico. Appena 7mq per abitante a dispetto di una media nazionale di 45mq. Gli spazi dedicati alla natura, anche in città, sono appena un paio (parco Ozanam, San Giovanni) poi per il resto aiuole e rotatorie lasciate alla mercè di vegetazione infestante, piazze e viali alberati non pervenuti.
In questo scenario frutto di disattente scelte urbanistiche compiute negli ultimi 30 anni, si guarda con un mix di speranza e disillusione a quello che sarà il Bosco delle Troiane.
Sorge lungo Scala Greca, in un’area oggetto di un percorso di forestazione urbana iniziato a dicembre 2019. Sono stati piantumati circa 900 alberelli tra lecci, carrubi, olivastri e roverelle. Come stanno oggi? “Stanno benissimo e crescono a vista d’occhio”, spiega Fabio Morreale, una delle anime del Comitato Aria Nuova che si occupa del nascituro bosco urbano.
“Siamo a buon punto. Gli arbusti stanno crescendo sani. Di recente abbiamo sostituito i paletti di sostegno da un metro con altri da due metri. Capite, quindi, come stiano crescendo gli alberi. Superata la fase di attecchimento, e ci siamo quasi, non avranno più bisogno di grande attenzioni e continueranno a cresce da soli. Il Bosco delle Troiane sarà una zona a verde sostenibile al 100%, perchè non ci saranno grandi costi per la sua gestione”, rivela ancora Morreale.
I volontari del Comitato si occupano della pulizia e della cura del terreno comunale destinato a foresta urbana. Un risultato di prospettiva, quello del bosco vero e proprio, per il quale serviranno ancora alcuni anni di pazienza. Ma intanto la fase più delicata sembra superata senza problemi di sorta. E si può guardare avanti, nonostante tutto.
Si perchè non mancano i sacchetti di spazzatura che mani anonime gettano all’interno dell’area recintata. O addirittura abbandoni di lastre d’amianto davanti al cancello d’ingresso. E meno male che viene tenuto chiuso, altrimenti chissà cosa ne sarebbe stato.
“Per forza lo teniamo chiuso. Il bosco deve crescere, non può vivere stress come il pascolo. Sembra una cosa assurda, ma si ci sono mucche che pascolano in città, nella zona di Santa Panagia. Inoltre, con il cancello chiuso evitiamo che vengano calpestate e distrutte, più o meno involontariamente, le piantine che stanno divenendo alberi veri e propri”, spiegano dal Comitato Aria Nuova. “Ci dobbiamo preoccupare solo di una cosa: entro giugno, il Comune di Siracusa deve fare la trinciatura per scongiurare il rischio incendi. Per il resto, gli alberi crescono meravigliosamente”, dice Fabio Morreale.
In questi mesi, intanto, il Comitato Aria Nuova ha avviato una piantumazione di mirto lungo la via Braille, alla Pizzuta. Circa 200 piantine messe a dimora mentre da lunedì prossimo cominceranno le operazioni per il rimboschimento di 7mila mq tra via Freud e via Caduti di Nassyria, di fronte all’istituto comprensivo Archimede. “E’ un’area comunale dove piantumeremo circa 400 lecci e carrubi. Insistiamo con il carrubo perchè ci troviamo su terreni che furono della famiglia Gargallo: fino ai primi del 900 erano destinati alla cultura del carrubo”. E qualche superstite c’è ancora sui marciapiedi di viale Scala Greca. “Chi volesse aiutarci – conclude Morreale – è ovviamente il benvenuto”.

 

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