La spazzatura rimarrà in strada? Per evitarlo ci sarebbe la termodistruzione dietro "casa"
Per evitare che l’ennesima crisi dei rifiuti in Sicilia finisca per riempire di spazzatura le strade di Siracusa, serve una soluzione di emergenza e subito praticabile. Lo stop al conferimento dell’indifferenziato nella discarica di contrada Volpe a Lentini, a partire da lunedì, produrrà in pochi giorni delle ricadute. Il servizio di raccolta porta a porta dovrà probabilmente essere ricalibrato di giorno in giorno, sperando che a metà settimana possa arrivare un’intesa a Palermo, tra l’assessorato regionale ai servizi e la proprietà privata della discarica, la Sicula.
Per scongiurare che le strade si riempiano di sacchi su sacchi, Palazzo Vermexio punta sulla sensibilizzazione dei cittadini (“differenziare bene, utilizzare ccr mobile e centro di raccolta di Targia”) ma lavora soprattutto ad un accordo per la termodistruzione dietro casa della propria frazione indifferenziata. Come? Conferendo nell’impianto Gespi di Augusta dove, ad esempio, venivano termodistrutti i rifiuti dei positivi al covid durante la pandemia.
C’è una difficoltà tecnica, prima ancora che burocratica. Con il ccr Arenaura sotto sequestro giudiziario, non c’è disponibile un luogo idoneo per la cosiddetta trasferenza, ovvero il trasbordo dei rifiuti dalle vasche dei mezzi in servizio in città ai grandi compattatori. E qui verrebbe anche da domandare perchè nè il Comune e neanche Tekra abbiano chiesto un dissequestro, anche parziale, per poter svolgere operazioni essenziali ad Arenaura. In ogni caso, esisterebbe un piano B anche per bypassare questo problema e rendere possibile la trasferenza in sicurezza ed il successivo invio dei rifiuti da Siracusa ad Augusta, per la termodistruzione. Entro lunedì prossimo potrebbe maturare la novità che garantirebbe maggiore spazio di manovra sui rifiuti al Comune di Siracusa, pur in piena crisi con la discarica.
Non tutto l’indifferenziato, ovviamente, andrà in termodistruzione. La parte restante dovrebbe comunque finire inviata altrove. Con un costo comunque minore rispetto ad un pieno carico, senza termodistruzione. Alla Regione, verosimilmente, verrà chiesto come in passato di coprire il sovraccosto.