L'arcivescovo Lomanto ai candidati sindaco: "basta criticare, si lavori per il bene comune"

 L'arcivescovo Lomanto ai candidati sindaco: "basta criticare, si lavori per il bene comune"

Nel suo discorso dal balcone, l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto si è rivolto direttamente agli otto candidati a sindaco. “A quanti si propongono per ricoprire questa alta responsabilità chiedo di impegnarsi nel servizio appassionato e generoso alla costruzione del bene comune, nel bene cioè di tutti e di ciascuno, con particolare riferimento ai più poveri e alle famiglie che, ancora oggi, sono provate dalla piaga della mancanza di un lavoro libero e dignitoso”, le parole pronunciate durante la festa del patrocinio di maggio di Santa Lucia.
Davanti ad una gremita piazza Duomo, l’alto prelato ha poi inviato tutti a “superare ogni logica di parte, per unirsi in uno sforzo corale che faccia onore alla politica intesa come la forma più alta di carità. Siracusa non può più attendere! Non basta criticare! È ora di lavorare tutti per il bene comune, scegliendo con coraggio e audacia la via dell’ascolto, l’aiuto verso gli ultimi e l’attenzione al creato”.
E come a sottolineare ulteriormente questo passaggio, l’arcivescovo Lomanto ha indicato tre passaggi. “Innanzitutto la scelta dell’ascolto e del dialogo: è necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità”. Poi, citando l’esempio di Santa Lucia, ha invitato “chi vuole servire e amministrare la Polis” a non prescindere “dall’avere a cuore i piccoli, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati che non sempre hanno l’assistenza adeguata, ai lavoratori in taluni casi sfruttati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza”. Infine, la “cura del creato” ovvero “la nostra casa comune”: Lomanto ha ricordato alla politica l’importanza dei piccoli gesti quotidiani, dell’amore sociale che “ci spinge a pensare a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società”.

 

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