Pronto Soccorso ingolfati da accessi impropri. Gilistro: “Serve aiuto dei medici di base”

 Pronto Soccorso ingolfati da accessi impropri. Gilistro: “Serve aiuto dei medici di base”

I Pronto Soccorso degli ospedali siciliani, già in crisi per la cronica mancanza di medici, sono in sofferenza anche perchè troppo affollati. Colpa dei cosiddetti “accessi impropri” ovvero i codici bianchi e verdi che potrebbero essere risolti senza intasare i già problematici reparti di emergenza. Basterebbe rivolgersi a quello che una volta era il medico di famiglia
A proporre questa soluzione – “tampone ma efficace nell’immediato” – è il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S) che ha annunciato un ddl apposito che punta dal rilancio della figura del medico di base. “Nei casi necessari i medici in pensione, ed entro una certa età, possono tornare a lavorare sul territorio per filtrare l’elevato numero di accessi impropri ai Pronto Soccorso”. Un’azione da accompagnare con “una mirata e incisiva comunicazione alla popolazione per un utilizzo consapevole e responsabile dei Pronto Soccorso, già afflitti da problemi anche strutturali, purtroppo endemici”.
“In collaborazione con gli Ordini dei Medici provinciali – continua Gilistro – si deve ripristinare quel rapporto di fiducia ed impegno che il medico di famiglia ha storicamente avuto verso i suoi pazienti”. Oggi, invece, il medico di base o il pediatra vengono visti come “passa ricette” per medicinali o analisi. “Si deve invece recuperare il valore della figura e del lavoro del medico di famiglia. Non dimentichiamo, inoltre, che il medico del Pronto Soccorso non conosce il paziente e spesso deve ricorrere a indagini inutili, se non addirittura non adeguate, allo scopo magari di sollevarsi da responsabilità su mancate diagnosi”.
Se ne è discusso in Sottocommissione Salute dell’Ars e la proposta di Gilistro ha raccolto consensi. “Sto lavorando ad un ddl in materia per liberare dalla burocrazia i medici di base, in modo da permettere loro di tornare ad essere dottori veri e propri, prezioso filtro prima di ricorrere agli altri servizi del sistema sanitario regionale. Con la cartella elettronica, d’altronde, si potrà fare un deciso passo in avanti nel collegare la medicina del territorio a quella ospedaliera”.

 

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