Tensione in zona industriale, lavoratori occupano portineria Nord

 Tensione in zona industriale, lavoratori occupano portineria Nord

Nuova azione di protesta sindacale nella zona industriale di Siracusa. Questa mattina sono stati i lavoratori della Isolfin a reclamare attenzione sulla loro situazione. Si occupano di ponteggi e coibentazione con contratto Versalis. Lamentano la collocazione in cassa integrazione nonostante il contratto che l’azienda ha avuto affidato dalla committente.
La vicenda ha origine nei primi mesi di giugno, quando a causa di un incidente sul lavoro che ha riguardato un operaio della Isolfin, la committente ha sospeso le attività dell’impresa in appalto. La Isolfin – spiegano fonti sindacali – ha unilateralmente aperto la procedura per la cig e successivamente firmato un accordo per gestire la situazione attraverso 4 settimane di cassa integrazione, con l’impegno a garantire il 100% della retribuzione ai lavoratori.
All’inizio di agosto l’azienda avrebbe però deciso di collocare i dipendenti in cassa integrazione senza garanzie retributive mentre la committente avrebbe iniziato a far compiere i lavori che da contratto spetterebbero ad Isolfin ad altre imprese del settore. Da qui la manifestazione di questa mattina, davanti alle portinerie del sito Nord per chiedere la solidarietà a tutti i lavoratori di quell area. “La vicenda Isolfin dimostra la necessità di intervenire per regolare il sistema degli appalti nell’area industriale- ha dichiarato Andrea Bottaro, segretario Uiltec Siracusa – i lavoratori non possono pagare il prezzo delle carenze gestionali aziendali, come Cgil Cisl e Uil abbiamo chiesto a Confindustria di aprire rapidamente un tavolo per regolare la politica degli appalti, non possiamo inseguire singolarmente le singole vertenze, bisogna stabilire regole certe a tutela delle professionalità, dell’occupazione, dei livelli salariali e della sicurezza. Sul caso Isolfin occorre mettere in piedi rapidamente un tavolo per ripristinare le condizioni di normalità, occupando tutti i lavoratori del cantiere. E occorre che la committente verifichi che l’azienda sia nelle condizioni di proseguire le attività affidategli in appalto. Speriamo in una rapida risoluzione della problematica per evitare che salga la tensione tra i lavoratori dell’area industriale”.

 

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