Ristoranti, pub e b&b, stop a nuove aperture in Ortigia. La proposta di Confcommercio
Da diverso tempo circola una sorta di tormentone: “Siracusa non è solo Ortigia”. A ripetere più volte questo mantra è anche il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello. “C’è una città divisa in due, con una concentrazione commerciale nel centro storico, soprattutto nei settori ristorazione e accoglienza, che non è più sostenibile”, spiega concludendo che “Siracusa non è solo Ortigia”.
Cosa fare allora? Per Confcommercio non è più rinviabile una moratoria: cinque anni di stop a nuove licenze per nuove aperture in Ortigia di pub, ristoranti, attività ricettive, b&b. Una moratoria da estendere anche alla zona Umbertina. “Non è follia o limite all’attività privata. Tanto che c’è persino una normativa che lo prevede e consente: un provvedimento dell’allora ministro Franceschini e, ancora prima, uno della Madia col governo Renzi. E questa moratoria l’hanno fatta a Napoli, a Firenze, a Prato ora a Palermo. Lo spirito della norma è chiaro: bloccare nuove aperture nei centri storici per tutelare il patrimonio storico, culturale e ambientale che rappresentano per le nostre città”.
Che Ortigia abbia smarrito la sua identità lo sostengo prestigiosi studiosi di casa nostra. Paolo Gainsiracusa, professore di storia dell’arte, ha coniato la definizione “disneyland di case senz’anima”. Un grande parco turistico senza la sua cultura, il suo artigianato, i suoi ortigiani.
“E’ urgente procedere in tal senso. L’amministrazione comunale ha cinque anni davanti a sè e sono sufficienti per tracciare una nuova linea di sviluppo per il commercio siracusano. Senza dimenticare che serve un Piano Urbano del Commercio. La città è divisa in due, con troppa concentrazione nel entro storico. Il paradosso è che i siracusani non scendono più in Ortigia, per evitare il caos”.
Non è una proposta nuova. Già in passato Confcommercio aveva richiesto un provvedimento simile. Da Palazzo Vermexio filtra una certa linea di apertura, quantomeno alla discussione del tema. “Spero che l’amministrazione abbia la forza e la volontà di discuterne veramente”, commenta Piscitello. “Penso che potrebbe esserci intesa anche in Consiglio comunale. Serve una nuova programmazione, per non andare a sbattere contro un muro. E se da una parte serve la moratoria, dall’altra dobbiamo incentivare nuove aperture in altre parti della città. Siracusa non può essere solo Ortigia”.