Ancora un incidente e scoppia il caso: automobilisti contro ciclisti. “Colpe reciproche”
C’è un dilagante problema di arroganza stradale: gli utenti della strada – siano automobilisti, centauri o ciclisti – mal si tollerano l’un l’altro. E quanto sta accadendo in questi ultimi giorni sulle strade del siracusano pare confermarlo. Ancora un ciclista vittima di un incidente stradale, ieri pomeriggio, lungo la strada per Floridia. L’uomo, rovinato sull’asfalto, è finito in ospedale con diverse fratture ed un quadro clinico da codice rosso. Fortunatamente stabili i parametri vitali. Pochi giorni prima, altro sinistro in via Elorina sempre con un ciclista in codice rosso al Pronto Soccorso dell’Umberto I.
Sui social, nelle centinaia di commenti, emerge netta la contrapposizione tra gli automobilisti (che accusano i ciclisti di occupare la strada) e gli amanti delle due ruote (che inveiscono contro le scorrettezze di chi guida un’auto e pretende terreno libero).
Dimitri Fontana Del Vecchio, appassionato cicloamatore vicino alla Federazione, lancia allora l’idea di una “Pax” tra utenti della strada. “Dobbiamo coinvolgere tutti per predicare buon senso e prudenza: in strada ormai si rischia la vita. Basta litigare e accusarsi reciprocamente, ciclisti e automobilisti. Le colpe sono reciproche”. Come ottenere questa non belligeranza tra chi guida l’auto e chi va in bici su strada? Il piano di Dimitri prevede il coinvolgimento delle istituzioni, i sindaci in primis, “per creare una campagna di comunicazione chiara e che ricordi l’importanza del rispetto e dell’attenzione quando ci si mette alla guida”.
L’attuale situazione invita anche ad una riflessione a mente serena sulle corsie ciclabili protette. La loro creazione a Siracusa ha alimentato critiche. Forse, però, gli ultimi accadimenti dovrebbero invitare a considerare quasi necessaria una forma di protezione dei cosiddetti utenti deboli: pedoni e ciclisti, esposti alle conseguenze peggiori di una crescente maleducazione stradale.
Anche a livello nazionale il tema è attuale, dopo quanto accaduto a Milano. E Omar Di Felice, famoso ultracyclist che ha percorso le strade di mezzo mondo in bici, invita i ciclisti a muoversi sempre in gruppo ed evitare la fila indiana, “per essere più visibili”.