Emergenza irrisolta, via lido Sacramento: “Passa il tempo, ancora nessuna certezza”

 Emergenza irrisolta, via lido Sacramento: “Passa il tempo, ancora nessuna certezza”

A quasi due anni dal medicane che ha causato quei cedimenti che hanno reso un tratto di via lido Sacramento impraticabile, si attende ancora il via ai lavori. Per la progettata parete di rinforzo della scogliera su cui poggia la strada, occorre ancora il via libera definitivo del commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico. Le previsioni dicono che bisognerà attendere il nuovo anno per il finanziamento e poi per l’avvio delle operazioni.
L’ex assessore comunale Carlo Gradenigo, oggi presidente di Lealtà e Condivisone, boccia in todo la via intrapresa da Palazzo Vermexio. “Sono passati 2 anni e mezzo dall’inizio dell’epopea via Lido Sacramento e siamo ancora qui ad aspettare notizie certe su chi, come, cosa e quando ci si adopererà per la riapertura di questa arteria fondamentale. Fa rabbia pensare che se si fosse intervenuti direttamente sulla sede stradale di proprietà Comunale con opportuni dreni, gabbionate, trincee e ogni altro sistema atto a permettere al grande volume di acqua di falda (che in quel punto trova uno dei pochi sfoghi naturali al mare) di attraversare liberamente la strada, senza trascinarla con se come avvenuto in occasione del Medicane, oggi avremmo già risolto il problema”, dice Gradenigo.
E invece “si è deciso da subito che la soluzione era un muro in cemento armato, una diga in mare. Una paratia per la quale si è dovuto interpellare Demanio marittimo, Regione, Soprintendenza e che ha reso necessaria la valutazione di impatto ambientale di un’opera invasiva in un luogo tra i più particolari dal punto di vista archeologico, paesaggistico e idrogeologico qual’è il Porto Grande di Siracusa e il cui esito, atteso fra altri 3 mesi, non è per niente scontato”, aggiunge non senza preoccupazione.
Gradenigo si augura che il progetto passi per il Consiglio comunale dove diventerà possibile ottenere risposta alle domande rimaste aperte sull’opera ed in particolare – spiega – al convogliamento delle acque di falda.

 

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