Anniversario dell’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Francesco Lomanto

 Anniversario dell’ordinazione episcopale dell’arcivescovo Francesco Lomanto

Nella Basilica del Santuario della Madonna delle Lacrime, l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto ha presieduto la celebrazione per il terzo anniversario della sua ordinazione episcopale ed ingresso nella Diocesi. “Dopo aver contemplato Maria nella sua maternità divina e nel suo consegnarsi senza riserve al disegno del Padre, rivolgiamo adesso lo sguardo su Lucia, modello di fedeltà e di testimonianza cristiana, avendo come orizzonte la celebrazione dell’Anno Santo del 2025. La nostra amata Chiesa siracusana si dispone ad accogliere e venerare, per la terza volta, dopo i due ultimi decenni, la reliquia del Corpo della vergine e martire Lucia. In linea con l’Anno mariano, continuiamo a camminare insieme crescendo nella luce della fede e nella testimonianza della carità. Viviamo il Cammino sinodale, l’Anno mariano e l’Anno luciano, come tempi di grazia per la nostra salvezza, per crescere nella luce della fede, nella santità di vita e nell’esercizio della carità che ci salva”, ha detto durante la partecipata cerimonia.
All’inizio della celebrazione il vicario generale, monsignor Sebastiano Amenta, ha rappresentato il senso di gratitudine dell’intera Chiesa di Siracusa per il dono dell’arcivescovo Francesco e ha pregato Dio Padre, con le parole della Liturgia, “perché assista il nostro pastore e le comunità affidatagli, perché non manchi al gregge la sollecitudine del pastore e al pastore la docilità del suo gregge”.
Poi l’arcivescovo ha guardato all’avvenire, richiamando alcuni orientamenti: “la continuazione del Cammino sinodale, l’Anno mariano in corso e la preparazione all’Anno luciano. Desidero – ha detto ancora mons. Lomanto – che si riprenda con maggiore intensità la preghiera continua per le vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata, con un particolare impegno in alcuni ambiti: la catechesi da realizzare nella forma biblica; l’accompagnamento della famiglia nelle sue fragilità e risorse; la dimensione missionaria della Chiesa”.
L’arcivescovo si è soffermato sull’Anno mariano “che ci ha portato a ricordare l’avvenimento della lacrimazione. Le lacrime di Maria possono sperimentare il dramma della non accoglienza dei figli e del non ascolto del suo messaggio. La non accoglienza renderebbe impermeabile l’azione di Dio e paralizzerebbe il segno, seppur straordinario, delle lacrime della Madonna”.

 

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