Concerti all’Ara di Ierone, Granata: “Tanto rumore per nulla, troppa malafede a Siracusa”
E quindi stop ai concerti al teatro greco. Fabio Granata, ex assessore regionale e attuale assessore comunale alla Cultura, non pare sorpreso. “Non vedo la novità. Sono stato il primo ad allestire per gli spettacoli l’anfiteatro romano. Se c’è un’alternativa valida al teatro greco, ben venga”, dice alla redazione di SiracusaOggi.it. “Comunque è stata tutta una polemica basata sul nulla. L’unica cosa che si può dire è che si lasciava il teatro coperto per per un mese in più, privandolo alla vista piena di turisti e visitatori. Ci può essere una valutazione di genius loci – prosegue Granata – ed io l’ho spesso condivisa. Quel teatro è uno spazio legato alle rappresentazioni classiche ed altri tipi di spettacolo possono apparire quasi come una profanazione”.
Ma guai a parlare di danni causati dalla musica o dal pubblico dei concerti. “Chiunque dica che i concerti hanno fatto danni o è in malafede o è ignorante”, taglia corto Granata che certo non è uomo che la manda a dire. D’altronde, anche dai beni culturali regionali trapelano considerazioni analoghe, relativamente ad eventuali danni al delicato monumento: non è il calpestio e neanche i decibel il problema, bensì l’azione costante e quotidiana degli agenti atmosferici. Cosa che per un teatro scavato nella roccia, delicato e mai restaurato “amplifica” i problemi. Per questo – e per non tenere il teatro “coperto” troppo a lungo – la Regione ha pensato di dare vita ad un’arena temporanea da allestire dove sorge l’ara di Ierone.
Si ma quanto sostenuto dalla Carta di Siracusa? “Sono il primo firmatario ed è stata sottoscritta dai più grandi archeologi del Mediterraneo. Si occupa di promuovere l’utilizzo responsabile dei luoghi antichi di spettacolo, che tali devono rimanere”, puntualizza Granata. Poi parte l’affondo. “E sconsiglia vivamente ogni ipotesi di restauro sui teatri antichi, puntando tutto sulla manutenzione. Anche su questo, ho letto autentiche farneticazioni da parte di alcuni che citano la Carta ma che evidentemente non la conoscono”. Il tempo della pax cittadina sulla vicenda pare ancora lontano.
Al di là di ogni discorso su fascino e appeal, al momento sono altri i dettagli da comprendere. Il progetto è in fase di redazione, da parte del Parco Archeologico di Siracusa. Dovrebbe avere un costo di circa 300mila euro. “Anche noi siamo in attesa di capire che forma avrà, su quanti posti a sedere potrà contare, se sarà struttura compatibile con una stagione di livello come quella di questa estate con grandi nomi come Negramaro, Zucchero, Antonacci e negli anni precedenti Elisa e Ludovico Einaudi”, dice ancora Granata.
Suggerimenti? 2L’ideale sarebbe un’arena da 4mila posti, sotto quella soglia non sarà possibile pensare di attrare quei grandi nomi che, volenti o nolenti, hanno anche veicolato e rafforzato l’immagine e la percezione turistica di Siracusa, oltre che l’economia e l’indotto dell’accoglienza”.