Diecimila imprese del siracusano a rischio, allarme di Cna: “Colpa delle scelte del governo”
“Siamo profondamente preoccupati dopo aver visto la manovra di bilancio del governo e le recenti modifiche legislative, inclusa la conversione in legge del decreto Sud”. Lo dicono Rossana magnano e Gianpaolo Miceli, rispettivamente presidente e segretario di Cna Siracusa. Le loro preoccupazioni sono in realtà quelle di centinaia di aziende siracusane che senza “il vitale strumento del credito d’imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi nelle regioni del Mezzogiorno” non avrebbero come sostenere gli investimenti e la crescita. La decisione del governo Meloni è stata quella di spostare le risorse per il credito d’imposta nel Mezzogiorno nella Zes unica. “Una nuova agevolazione legata alle Zone Economiche Speciali, fissando però un limite minimo di investimento a 200mila euro. Questa soglia risulta proibitiva per molte micro e piccole imprese, che nonostante siano impegnate in investimenti significativi, non raggiungono tale cifra”, ricordano da Cna.
Senza dimenticare la scadenza imminente del 31 dicembre per il completamento dei cantieri del Superbonus 110%, per i quali – dicono Magnano e Miceli – “è necessaria una proroga tecnica per assicurare la conclusione dei lavori, attualmente ostacolati da ritardi nelle forniture e da preoccupazioni per la sicurezza sul lavoro”.
Cna Siracusa ha raccolto tutte le paure delle aziende del territorio e le ha racchiuse in una lettera inviata ai deputati nazionali e regionali. A loro viene richiesto “un intervento urgente” per “trovare soluzioni che proteggano le circa 10mila imprese siracusane, oltre a quelle siciliane e del Mezzogiorno in generale, attualmente a rischio a causa delle scelte normative in corso”.