Mense scolastiche, il ritardo di Siracusa che non riduce le disuguaglianze

 Mense scolastiche, il ritardo di Siracusa che non riduce le disuguaglianze

Il dossier “Mense scolastiche: un servizio essenziale per ridurre le disuguaglianze” segnala il forte ritardo di Siracusa nella possibilità di accesso degli alunni delle scuole primarie alla mensa scolastica. A livello provinciale, poco meno dell’8% dei giovani studenti può contare sul servizio. E’ uno dei dati più bassi in Italia, insieme a Palermo e Ragusa, ed in generale si inserisce in quadro che presenta differenze territoriali significative tra il nord ed il sud del Paese.
Solo il 55,2% degli alunni delle scuole primarie italiane ha accesso alla mensa scolastica, secondo il Policy Paper realizzato in collaborazione dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani e Save The Children. Obiettivo dello studio è offrire una stima di quanto costerebbe offrire il servizio mensa gratuito ad una platea di minori più ampia di quella che attualmente ne usufruisce.
“Il servizio mensa nelle scuole diventa fondamentale non solo per garantire l’estensione del tempo pieno, ma anche per garantire ai minori, soprattutto quelli in condizioni di maggior bisogno, il consumo di almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno”, si legge nella presentazione del rapporto. “Oltre ai benefici sulla salute dei minori, la mensa rappresenta anche un momento di socialità che può contribuire a rafforzare le cosiddette ‘soft skill’ dei bambini e delle bambine. Nonostante questo, i minori che possono usufruire del servizio mensa sono ancora pochi, e ci sono forti disparità territoriali”.
Circa il 40% degli studenti delle scuole primarie beneficia del tempo pieno, offerta formativa particolarmente scarsa in regioni come Molise (9,4%), Sicilia (11,1%) e Puglia (18,4%), mentre è più diffusa in Lazio (58,4%), Toscana (55,5%) e Lombardia (55,1%).
Il tempo pieno è un’arma efficace contro la dispersione scolastica, aumentando l’offerta formativa e influenzando positivamente sia le prestazioni scolastiche degli studenti sia l’occupazione femminile. Il tasso di abbandono scolastico in Italia è dell’11,5%, superiore alla media europea del 9,6%, con i tassi più alti in Sicilia, Campania e Sardegna.

 

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