Il ritorno delle Province, il provvedimento in Ars. Il nodo dell’election day
La Sicilia accelera per il ritorno delle ex Province Regionali. Il ddl predisposto dalla maggioranza è pronto ad arrivare in Aula per la discussione e l’approvazione che condurrà anche all’indizione delle elezioni per quegli enti territoriali, trasformati dal governo Crocetta in Liberi Consorzi e Città Metropolitane.
In queste ore viene incardinato il provvedimento, con termine per la presentazione di emendamenti fissato per lunedì 29 gennaio e approdo in Ars il successivo martedì 30. La maggioranza ha i numeri dalla sua per arrivare all’approvazione del ddl, la battaglia politica verterà verosimilmente sull’election day ovvero la possibilità di andare alle urne per eleggere i nuovi presidenti delle Province Regionali (ed i Consigli provinciali) in occasione delle elezioni Europee.
Le opposizioni hanno posizioni sfumate. Il Partito Democratico non è contrario al ritorno delle Province, ma non vede di buon grado l’election day. Non solo, come spiega il deputato Tiziano Spada, bisognerebbe prima risolvere il rischio di incompatibilità incostituzionale con la legge Del Rio. “Non basta un semplice accordo con il ministro Calderoli. Quella legge va abolita, altrimenti chiunque potrà sempre presentare un’impugnazione e vincere il ricorso”, mette in guardia. Inoltre, c’è il caso tutto particolare di Siracusa: l’ex Provincia Regionale aretusea è l’unica in default e – parole di Spada – “solo un folle potrebbe candidarsi a guidarla”. Per cui servirebbe un intervento ad hoc della Regione che consenta di azzerare il passato e ripartire tutti nelle medesime condizioni. E questo aspetto, da un punto di vista di regolarità contabile, è particolarmente complesso.
Il Movimento 5 Stelle a Palermo è contrario al ritorno delle Province regionali. “Costeranno 20 milioni all’anno, uno spreco da evitare”, è la posizione del gruppo regionale che propone altre soluzioni per assicurare l’operatività degli enti che erogano servizi importanti, senza aggravarne il peso sulle casse di Palermo.
Sud Chiama Nord, con Ismaela La Vardera è chiaro: “Crediamo che per troppo tempo l’assenza delle Province abbia portato ad un vuoto di democrazia seria, basti pensare alle scuole superiori ed alle condizioni delle strade provinciali. Vicende entrate in un limbo di competenze che di fatto ne ha portato all’abbandono. È anche vero che nel passato le province sono state una sorta di stipendifjcio, e proprio per questo dobbiamo chiedere a chi andrà ad occupare quei ruoli impegno massimo per trattarli con rispetto. Cancellare le Province ha rappresentato un vuoto di democrazia a discapito dei cittadini”.