Sanità siracusana e suoi problemi, la Cisl: “Disabili gravissimi, servono più infermieri”
“Dovere garantire l’assistenza ai disabili gravissimi nel Distretto di Noto senza la possibilità di reclutamento di ulteriore personale infermieristico non solo è insostenibile, ma rischia di fare implodere, a breve, anche il sistema del presidio ospedaliero Avola – Noto”. La nefasta previsione porta la firma del segretario provinciale della Fp Cisl Daniele Passanisi e viene condivisa dal segretario territoriale Mauro Bonarrigo. Il sindacato ha chiesto l’intervento dell’assessore regionale della Salute, segnalando la necessità immediata di autorizzare l’Asp di Siracusa al reclutamento del personale infermieristico attingendo dalla graduatoria degli incarichi a tempo determinato.
Passanisi e Bonarrigo segnalano la grave criticità nel funzionamento del modello organizzativo che procura una forte esposizione sia degli operatori interessati (“per il temporaneo trasferimento dal nosocomio al territorio”), quanto degli assistiti (“il cui ambito familiare reclama squadre fisse di personale infermieristico per questo servizio domiciliare”). Parole che sembrano richiamare il caso di Fabrizio D’Amico e la battaglia mediatica condotta dalla figlia Giorgia (clicca qui), a cui ha replicato l’Asp (clicca).
Secondo il sindacato, sono una ventina gli infermieri “presi dalle corsie e dai servizi ospedalieri di Avola e Noto con la mobilità d’urgenza” ed impiegati per l’assistenza. Una procedura che – rileva la Fp Cisl – “sta provocando scompensi in organico e carenze sotto il profilo assistenziale continuativo”. La particolarità della tipologia di servizio h24 al domicilio dell’assistito equivale – per i due sindacalisti – “all’apertura di un nuovo reparto per ognuno di loro”. Con intuibili effetti sui servizi ospedalieri “privati” di personale infermieristico. Alla direzione del presidio di Avola erano state chieste specifiche garanzie. “Avevamo richiesto pubblicità e trasparenza rispetto alla graduatoria utilizzata per gli spostamenti degli infermieri e sul mantenimento di personale infermieristico in sovrannumero in un singolo reparto dello stesso ospedale, nonostante le forti criticità registrate ovunque. Situazioni oscure sulle quali, stranamente, la Direzione Medica ha alzato un muro di gomma, atteggiamento che provoca l’esacerbazione degli animi dei lavoratori ed inasprisce, inevitabilmente, le relazioni sindacali. Abbiamo atteso speranzosi che il grido delle famiglie dei disabili gravissimi e dei lavoratori coinvolti in un tale meccanismo venisse raccolto dalla politica ma ad oggi vediamo messa a repentaglio l’efficienza e l’efficacia dei servizi sanitari”, chiosano Passanisi e Bonarrigo.