Porto Grande e porto rifugio nell’Autorità Portuale Sicilia Orientale, si riaccende dibattito

 Porto Grande e porto rifugio nell’Autorità Portuale Sicilia Orientale, si riaccende dibattito

Da alcuni giorni la politica siracusana ha ripreso a dibattere sul possibile ingresso dei porti del capoluogo (porto Grande e porto rifugio) nella governance dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. L’Adsp oggi ha sede ad Augusta-Catania ed ha recentemente “inglobato” anche il porto di Pozzallo.
L’ultimo vero tentativo per l’ingresso di Siracusa nell’Autorità di sistema risale al 2021, con un emendamento presentato dall’allora parlamentare Paolo Ficara (M5S). Il “no” della Regione – il cui parere è vincolante – portò alla bocciatura dell’iniziativa che pure contava sul favore degli operatori portuali siracusani.
Dopo anni di silenzio, il Pd ha rilanciato il tema con il capogruppo Massimo Milazzo. Raccogliendo consensi tra le varie forze politiche, inclusi anche i parlamentari Filippo Scerra (M5S) e Luca Cannata (FdI). La sensazione è che questa volta vi sia una sensibilità diversa, anche da parte della Regione, verso la richiesta che dovrebbe partire però con un consenso largo già nel territorio.
Il gruppo Consiliare Insieme (Scimonelli, Rabbito, Vaccaro) ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale in seduta aperta – e quindi alal presenza delle deputazioni regionale e nazionale – per discutere dell’adesione di Siracusa all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale.
“Il Porto di Siracusa riveste un ruolo cruciale nell’assetto turistico e commerciale non solo della città, ma dell’intero bacino del Mediterraneo. La sua posizione strategica lo rende un punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo economico e per la promozione del turismo nella regione”, dice il consigliere Scimonelli, presentando la richiesta. “L’adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale rappresenterebbe un passo significativo verso una gestione integrata e ottimale delle risorse portuali, consentendo una maggiore sinergia tra le diverse realtà portuali della regione e una migliore valorizzazione delle potenzialità del nostro porto”, aggiunge.
Intanto, nei giorni scorsi, gli operatori portuali siracusani si sono incontrati per una prima analisi della situazione attuale e di cosa cambierebbe con una eventuale adesione di Siracusa all’Autorità di Sistema portuale della Sicilia Orientale. Per far sì che Porto Grande e porto rifugio Santa Panagia “entrino” nell’Adsp serve un decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sollecitata con un atto parlamentare (emendamento a primo provvedimento utile). Serve il parere della Conferenza unificata dove la Regione Siciliana può far valere la sua eventuale contrarietà, come avvenuto nel 2021.
Il tema è capire però quale ruolo Siracusa può avere nelle decisioni dell’Autorità, una volta che i suoi porti passerebbero sotto la gestione dell’Adsp. La preoccupazione è sempre quella: divenire vassalli di scelte assunte altrove, Catania nel dettaglio. Per evitarlo, utile sarebbe avere un proprio rappresentante nel Comitato di gestione. Ma non è così scontato e servirebbe un’apposita modifica legislativa perchè, con le regole odierne,
siedono nel Comitato di Gestione un componente designato dalla Regione; un componente designato dal sindaco di ciascuna delle città metropolitane il cui territorio è incluso, anche parzialmente, nel sistema portuale; un componente designato dal sindaco di ciascuno dei comuni ex sede di autorità portuale inclusi nell’AdSP; un rappresentante dell’autorità marittima, con diritto  di voto  nelle materie di competenza. Insomma, manca il riferimento ai comuni capoluogo che non siano Città metropolitane.

 

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