Il piano per il ritorno di Oncologia a Siracusa in una mossa: tornare all’antico
Quelli in foto sono gli ambienti che ospitavano l’ex Pronto Soccorso covid all’Umberto I di Siracusa. Durante la fase calda della pandemia – ricorderete – venne “ridisegnato” l’ospedale, sotto la guida di un triumvirato regionale. Un PS “pulito” (quello attuale) ed uno covid. Per far spazio al Pronto Soccorso non covid, venne spostato il reparto di oncologia. Ed è ancora in quei locali che si trova il reparto di emergenza. Quanto al “gemello” ma dedicato ai casi covid, venne poi chiuso al termine di quella particolare fase. E si presenta oggi nelle condizioni che vedete. Viene allora da domandarsi se quegli ambienti oggi non possano tornare ad ospitare il Pronto Soccorso “liberando” i locali che in precedenza era dell’Unità Operativa di Oncologia che, così, da Avola ritornerebbe al suo posto.
Anche il nuovo management dell’Asp di Siracusa si è posto la stessa domanda. E con il parere positivo degli ingegneri aziendali, sarebbe già partito lo studio preliminare dell’operazione “ritorno all’antico”. Vale a dire che il Pronto Soccorso traslocherebbe dove era sempre stato, sino al covid, mentre Oncologia si riapproprierebbe di quelli che erano i suoi spazi. Tra poche settimane, parlando di Pronto Soccorso, dovrebbe poi essere finalmente pronto il nuovo padiglione (su via del Santuario) per l’ultimo e definitivo trasloco. Almeno fino alla nascita (si spera) del nuovo ospedale.
Ripercorriamo la vicenda. Ad aprile del 2020 – dopo alcuni contagi covid – venne disposto il trasferimento del reparto di Oncologia dall’ospedale del capoluogo a quello di Avola. La decisione, spiegò all’epoca l’Asp di Siracusa, venne adottata “al fine di tutelare i pazienti oncologici, notoriamente pazienti fragili e garantire la continuità assistenziale”. Con quello spostamento di reparto, nei locali liberati, venne realizzato il pronto soccorso non covid dell’Umberto I. Doveva trattarsi di uno spostamento temporaneo. Di anni, nel frattempo, ne sono temporaneamente trascorsi quasi quattro.
Ad ottobre del 2020, l’Asp di Siracusa – accogliendo delle richieste in tal senso – dava il via ad un servizio di trasporto da Siracusa ad Avola di alcuni pazienti oncologici, attraverso l’associazione Oltre. Un servizio attivato per “andare incontro alle esigenze di pazienti particolarmente fragili e debilitati e senza caregiver che avrebbero potuto anche decidere, a causa di una difficoltà per loro insormontabile, di rinunciare alle cure”, il tutto “in attesa del rientro del reparto nel capoluogo”.
A determinare il ritardo nel ritorno alla normalità, ci si è messa di mezzo anche l’attesa del nuovo pronto soccorso (con annessa terapia intensiva). E dire che l’allora presidente della Regione, Nello Musumeci, nel 2022 con un post sui social annunciava che “a Siracusa si lavora anche la domenica” per centrare l’obiettivo. La struttura (nuovo padiglione) è sorta nell’area ospedaliera detta usualmente “nuova” che si affaccia su via del Santuario. Ma non è ancora completa. I lavori vennero consegnati ad aprile del 2021 e dovevano concludersi entro cento giorni, con la guida della Regione per attività di potenziamento della rete ospedaliera in Sicilia.
Il nuovo manager della sanità provinciale, Alessandro Caltagirone, ha subito preso di petto la questione. Dopo un confronto con gli uffici, alla luce del nuovo ruolo dell’Asp di Siracusa come soggetto attuatore promette “un piano di azione che sia il più tempestivo possibile” che poi significa apertura ritorno di Oncologia a Siracusa e, subito dopo, apertura del padiglione del nuovo Pronto Soccorso.