Assegno di inclusione, via ai colloqui con gli assistenti sociali. La protesta: “Impossibile parlare con gli uffici”

 Assegno di inclusione, via ai colloqui con gli assistenti sociali. La protesta: “Impossibile parlare con gli uffici”

Circa 1700 colloqui da effettuare per far partire le procedure di assegnazione dell’Assegno di Inclusione a Siracusa.
Gli uffici delle Politiche Sociali dovrebbero avviare in queste settimane le convocazioni degli utenti che hanno regolarmente presentato la domanda per l’accesso al beneficio.
Il timore che serpeggia tra i cittadini, stando alle numerose segnalazioni, è che si stia accumulando un ritardo difficile da recuperare entro i 120 giorni concessi come tempo massimo per l’incontro tra gli assistenti sociali e i soggetti che richiedono il Reddito d’Inclusione e non mancano le proteste da parte di chi denuncia di non riuscire ad ottenere alcuna informazione nemmeno raggiungendo gli uffici nei giorni e negli orari stabiliti.
La protesta
Maria, una donna di 63 anni, è particolarmente preoccupata e racconta di tentare ogni giorno, telefonicamente e di presenza, di ottenere rassicurazioni o comunque indicazioni, ma invano.
“Sono una cittadina onesta e lo stesso fatto di percepire il reddito di cittadinanza prima e di inclusione, adesso- confessa- mi fa sentire in difetto. Vorrei poter lavorare, guadagnarmi da vivere come facevo in passato, prima di essere licenziata. Non sono mai stata convocata nemmeno quando percepivo il Reddito di Cittadinanza: nessuna proposta di lavoro, di nessun tipo. Questo mi fa sentire ai margini, vecchia. Che poi nemmeno gli uffici dell’assessorato mi rendano nemmeno conto della situazione dal punto di vista burocratico è per me motivo di ulteriore senso di frustrazione”.
Maria è single, vive da sola. In passato ha prestato servizio con la Forestale, ha svolto altri lavoretti, anche in nero (“E che alternativa avevo?”- si giustifica) “Tornare a lavorare per me sarebbe certamente qualcosa di positivo- confessa- Mi sentirei utile e comunque avrei uno stimolo”.
Infine una considerazione. “Non ho risentimento verso quanti in questa città percepiscono il reddito di inclusione senza alcuna voglia di lavorare, con importi più alti del mio in virtù della famiglia numerosa che hanno-conclude Maria- ma di certo non mi fa piacere sapere che chi vuole solo prendere, ottiene e chi vorrebbe anche dare viene lasciato in disparte”.
Lo stato dell’arte
A rassicurare i cittadini in attesa di convocazione è l’assessore alle Politiche Sociali, Barbara Ruvioli.
“Le preoccupazioni degli utenti sono comprensibili- premette l’esponente della giunta comunale- soprattutto perché ci sono tempistiche precise. Possono, però, stare tranquilli perché gli uffici hanno già preso in carico le 1700 pratiche da evadere e stanno programmando le convocazioni per i colloqui previsti. Anche nel caso in cui, dunque, i cittadini non si facciano presenti, saranno chiamati, uno per uno. In realtà a noi sembra che tutto stia filando senza alcuna difficoltà. Non ci sono nemmeno code particolarmente lunghe quando, nei giorni di ricevimento, i cittadini raggiungono l’assessorato per avere chiarimenti sulla propria istanza. Stiamo calendarizzando gli appuntamenti. Non ci sono, al momento, ritardi”.
Come funziona
“L’esito dell’istanza, secondo quanto disposto, viene notificato al cittadino con la prescrizione, qualora ottenesse l’assegno di inclusione, di presentarsi presso i Servizi Sociali del Comune di residenza, entro
giorni 120 dalla sottoscrizione del Patto e non dalla ricezione economica del beneficio.
Il cittadino può spontaneamente presentarsi presso gli sportelli di front office del Settore della propria circoscrizione (dunque Cassibile , Santa Lucia , Ortigia , Belvedere , Tiche e Acradina) chiedendo di essere ricevuti per un primo colloquio con l’Assistente Sociale. L’assistente Sociale che riceverà il cittadino, registra il nominativo e lo smista in sede centrale, per il riscontro e l’abbinamento con l’A.S. incaricata del caso, che tramite piattaforma, formalizza e calendarizza il primo incontro,
Il Servizio Sociale, a prescindere dalla presentazione spontanea del beneficiario presso gli uffici comunali, è tenuto a convocare il Soggetto/Nucleo che l’Inps avrà comunque inviato tramite la piattaforma Gepi ai Servizi Sociali ed effettuare quanto prescritto dalla norma.
Dopo il primo incontro, ogni 90 giorni, il Beneficiario è tenuto a presentarsi ai Servizi
Sociali per aggiornare la propria posizione. La mancata presentazione senza giustificato motivo, comporta la sospensione del beneficio”.

 

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