Sit-in a Siracusa per Julian Assange: “No all’estradizione, si alla libertà di informare”

 Sit-in a Siracusa per Julian Assange: “No all’estradizione, si alla libertà di informare”

Sit-in anche a Siracusa per Julian Assange. Il cofondatore di WikiLeaks è a un passo dall’essere estradato dal Regno Unito negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni di carcere per accuse di spionaggio. Mentre iniziava presso l’Alta Corte di Londra l’udienza dell’appello finale – senza il giornalista australiano in aula perchè ammalato – in viale Santa Panagia, poco distante dal Palazzo di Giustizia, è comparso uno striscione con la scritta “J.Assange Libero”.
Il presidio è stato organizzato dal Pci di Siracusa, Sinistra Italiana e Generazioni Future. Diversi i curiosi o i simpatizzanti che hanno mostrato di condividere l’iniziativa. “Abbiamo voluto manifestare da qui la nostra solidarietà ad Assange. Solidarietà nei confronti della persona e nei confronti di un principio che va difeso ad ogni costo: la libertà di pensiero, di opinione e di stampa”, spiega Giuseppe Galletta, presidente del Pci di Siracusa. Gli fa eco Marco Gambuzza, anche lui presente al sit-in: “Difendere Assange significa difendere la libertà di pensiero e di informazione, il diritto assoluto a conoscere la verità in qualunque vicenda”.
“La vita di Assange è in pericolo. Recentemente ha detto di sentirsi al declino della sua speranza, concludendo con un triste ‘o libero o morto’, perchè l’estradizione negli Stati Uniti equivale ad una condanna al silenzio e forse anche altro. La sua colpa? Avere rivelato gli abusi degli americani in Afganistan e in Iraq. Non possono permettere che quest’uomo continui a parlare”, aggiunge Emanuela Di Bella di Generazioni Future.

 

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