Poliziotti sfiancati dalle chat di lavoro h24,il sindacato:”Diritto alla disconnessione o pagateci”

 Poliziotti sfiancati dalle chat di lavoro h24,il sindacato:”Diritto alla disconnessione o pagateci”
“Poliziotti reperibili H24 attraverso le chat di lavoro dei vari uffici,vita familiare costantemente invasa, ma al contempo limitazioni imposte sull’utilizzo dei social”.
La denuncia è della segreteria nazionale ADP, sindacato di categoria e riguarda anche la Questura di Siracusa ma più in generale il “comportamento degli Uffici di Polizia nei confronti dei dipendenti”.
La sigla sindacale scrive al Capo della Polizia e all’Ufficio Relazioni Sindacali e avanza precise richieste a fronte di un disagio rilevato tra i dipendenti.”Se il codice di comportamento dei dipendenti è diventato circolare sottoscritta dal Capo della Polizia- commenta Massimo Boscarino,segretario generale regionale Autonomi di Polizia Sicilia- esigiamo che lo stesso codice di comportamento valga, con regole chiare ed univoche, anche per gli uffici.  Si preveda allora- conclude l’esponente sindacale-  un’indennità contrattuale che ristori i dipendenti che utilizzano i mezzi propri (ad es. i telefoni cellulari) per le esigenze del datore di lavoro”.
Nota polemica,poi,nei confronti delle “sigle maggiormente rappresentative- che secondo Boscarino- anziché operare a difesa dei colleghi, si occupano di altro”.
Il segretario nazionale Gaspare Maiorana entra ancor più nello specifico. “Accettiamo l’idea che sui social non possiamo postare nulla che vada in contrasto con il ruolo che rivestiamo. Allo stesso modo, però,chiediamo tutele. Se su Whatsapp o Telegram siamo sempre raggiungibili con richieste e input dagli uffici,come se non avessimo diritto al riposo,allora si preveda il pagamento di un’indennità.Altrimenti si riconosca ai dipendenti il diritto alla disconnessione ed al tempo da dedicare alla propria vita privata e familiare senza continue sollecitazioni dagli uffici,a qualsiasi ora del giorno e della notte”. Un’analoga protesta aveva riguardato già anche gli operatori della scuola.

 

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