Legalità e lotta alla mafia, Fava racconta agli studenti l’esperienza de “I Siciliani”

 Legalità e lotta alla mafia, Fava racconta agli studenti l’esperienza de “I Siciliani”

“Fare quel giornale rispondeva all’esigenza di raccontare, dare nomi e volti a storie di cui tutti sapevano ma nessuno diceva». Sono le parole di Claudio Fava, che ha parlato di mafia e dell’esperienza de “I Siciliani”. Il giornalista ed ex presidente della Commissione regionale antimafia è il figlio di Pippo che di quella testata fu il fondatore e che pagò con la vita il suo lavoro di denuncia.
Questa mattina, nell’auditorium del liceo Einaudi, ha conversato con l’assessore alla Legalità, Fabio Granata, nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva”, che rientra nel Piano dell’offerta formativa territoriale proposto a tutte le scuole siracusane dal Comune. L’evento si è svolto in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” ed è stato rivolto agli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto.
“Agli inizi degli anni Ottanta, quando fu fondato il giornale, il racconto era limitato alla superficie dei fatti. Con “I Siciliani”, – racconta Fava – un gruppo di giovani si mette in gioco. Una squadra che si trovò a doversi inventare il mestiere che avevano scelto di fare attraverso una narrazione, anche positiva, che non facesse però sconti a niente e nessuno. Era il racconto anche di una Sicilia “prigioniera”. La prima grande inchiesta de “I Siciliani” fu dedicata alla parabola del polo petrolchimico siracusano (titolo fu “Il sole nero”) che raccontava la “parabola iniziata con il miraggio dello sviluppo fino alle macerie poi rimaste sul terreno”. Era il 1982 e si “avvertiva – prosegue il giornalista – la presenza condizionante della mafia, ormai non solo a Palermo. Nell’agosto Dalla Chiesa, arrivato da poco a Palermo come prefetto, in un’intervista rilasciata a Giorgio Bocca esplicita la presenza di un vero e proprio sistema di potere mafioso a Catania. Dunque, ha aggiunto Fava, c’era «una mafia diventata potere, che non sparava solamente e quella Sicilia, con quello sguardo e quella tragica consapevolezza» non era raccontata da siciliani”, conclude Fava.
Un momento formato alto e coinvolgente lo ha definito l’assessore Granata, con “una ricostruzione, appassionata e lucida, offerta oggi alle ragazze e ai ragazzi delle scuole siracusane. Ringrazio Claudio Fava per aver condiviso, con la sua presenza e le sue parole consapevoli, una giornata simbolica che dà inizio alla Primavera e che lascerà un segno nel cuore dei giovani”.

 

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