Non era possesso illecito di reperti, assoluzione per Michelangelo Trebastoni
Il Tribunale penale di Siracusa, in composizione monocratica, ha disposto l’assoluzione di Michelangelo Trebastoni. Il dirigente regionale era accusato di impossessamento illecito di beni culturali, danneggiamento di beni culturali e depistaggio. Trebastoni è stato assolto dal primo capo di imputazione perché il fatto non sussiste; dagli altri due per non aver commesso il fatto. Insieme all’assoluzione, è stato disposto il dissequestro dei reperti archeologici e la loro restituzione.
Come spiega l’avvocato difensore, Mario Giuffrida, “la cui famiglia Trebastoni detiene quei reperti almeno dal lontano 1920. Per la risoluzione favorevole del procedimento penale, di fondamentale rilievo è risultata la relazione tecnica e la conseguente testimonianza resa dal professore Cacciaguerra, consulente tecnico di parte nominato dalla Procura di Siracusa”.
La vicenda, che risale al 2018, prendeva le mosse dalla contestazione mossa dalla Guardia di Finanza di Noto circa il possesso di reperti archeologici (33 monete, 9 pezzi di monili, orecchini, anelli, spille, 19 pezzi di vasellame) e presunti danni arrecati successivamente agli oggetti, di cui Michelangelo Trebastoni era stato nominato custode giudiziario.