La Riforma delle Farmacie, cosa cambia? Federfarma Siracusa:”Polemiche sterili”
La riforma delle farmacie come strumento per potenziare l’offerta sanitaria e non come metodo per usurpare competenze ai medici. Il presidente di Federfarma Siracusa, Salvo Caruso fornisce una sua lettura della previsione secondo cui le farmacie potranno svolgere una serie di attività a supporto e in collegamento con medici e specialisti del territorio,attraverso la telemedicina. Con il Ddl Semplificazioni, che potrebbe essere approvato dalla Camere in tempo utile per renderlo operativo il prossimo anno, la farmacia dovrebbe effettuare, non solo vaccinazioni e tamponi, ma anche analisi e consentire, ad esempio, la scelta del medico di base. La Farmacia dei Servizi sarà l’evoluzione di un percorso partito nel 2009, quando alcuni decreti ministeriali diedero l’ok ad una serie di prestazioni effettuabili in farmacia: dalle analisi del sangue, alla misurazione della pressione e alla spirometria, fino all’elettrocardiogramma il telecardiologia. Con l’emergenza Covid, si aprì anche ad alcuni tipi di vaccinazioni e ai tamponi. “Mentre divampano le polemiche, immotivate, anche sui media- spiega Caruso- occorre fare chiarezza e partire da dati concreti che riguardano la sanità nei territori. La farmacia è sul territorio e con la sua capillarità svolte un’azione diretto e immediata di supporto al pubblico, ma con un’efficienza legata alla sua agilità, perché è una struttura piccola. Ho letto tanta polemica ma poca sostanza- aggiunge- Quando si parla di farmacie che erogano servizi e che magari possono subito sottoporre la persona ad holter cardiaco o a elettrocardiogramma, non significa che sia il farmacista a refertare. Non è così che funziona. Semplicemente, in telemedicina, si arriva al cardiologo che poi appone la sua firma, con il suo referto. Si tratta di un supporto, non della volontà di appropriarsi di competenze non proprie. Ciascuno deve continuare a fare il proprio mestiere, ma con un meccanismo che snellisce e agevola”. Anche in provincia di Siracusa, come nel resto d’Italia, con la riforma delle farmacie potrebbero essere allestiti degli spazi appositi, adiacenti alle farmacie, in cui effettuare le attività che sarebbero affidate a tali presidi. “Non avremo dei poliambulatori- garantisce il presidente di Federfarma- ma è chiaro che nel caso di piccolissime farmacie, ad esempio nei paesini più distanti dal centro, se mancano degli spazi sarà opportuno che ci si doti di un locale, magari nelle vicinanze, in cui , nella garanzia della privacy del cittadino e in condizioni dignitose si possano erogare i servizi richiesti. Nessuno -ribadisce- vuole prendersi quello che è di altri. Alcune disamine- conclude- sono superficiali e motivo di dispiacere,un attacco immotivato rispetto ad una soluzione prospettata per risolvere, non per complicare”. I pronto soccorso restano sovraffollati e per questo, nelle intenzioni espresse, le oltre 20 mila farmacie italiane potrebbero essere utilizzate come presidio nella filiera della sanità. Un modello di farmacia che andrebbe nella direzione di un hub che possa alleggerire i medici di base e gli ospedali. Le voci contrarie fanno notare, tuttavia, come la farmacia sia un’attività commerciale a pieno titolo, con le perplessità legate a questa identità rispetto a quella di una struttura (soltanto) sanitaria.