La Consulta boccia il decreto Salva Isab, Legambiente: “Ora risanare depuratore Ias”

 La Consulta boccia il decreto Salva Isab, Legambiente: “Ora risanare depuratore Ias”

Viene accolta con favore da Legambiente la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il salva-Isab, provvedimento di salvaguardia della produzione industriale dopo il sequestro del depuratore consortile Ias di Priolo. C’è un’indagine in corso per un ipotizzato disastro ambientale.
Secondo la Corte, va posto un limite temporale (massimo 36 mesi) per rimuovere le cause di inquinamento, assicurando la salvaguardia della salute umana e dell’ambiente esattamente come delle attività produttive che il decreto aveva posto invece in primo piano.
“La continuità produttiva non deve più, in nessun caso, mettere in pericolo la salute dei cittadini né provocare danni ambientali. Siamo stati facili profeti – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – quando abbiamo denunciato profili di incostituzionalità di alcuni articoli dell’ennesimo decreto Salva Isab/Ias che ha avuto ripercussioni negative anche sull’annosa vicenda del depuratore di Priolo Gargallo. Troppo spesso in Italia si costringe la magistratura ad intervenire su problemi lasciati insoluti per anni dalle altre istituzioni e dalla politica nazionale e locale. Se non vogliamo che la vicenda del depuratore dell’Ias e dei grandi impianti industriali ad esso collegati si avvii fatalmente verso una situazione di stallo che ricorda il caso delle acciaierie dell’ex Ilva di Taranto”.
Il presidente di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo, aggiunge che questa “è l’ultima chiamata per la politica nazionale e regionale alla quale chiediamo di lasciare perdere le frasi di circostanza e gli slogan di facile presa nei momenti di maggiore crisi, ma di approfondire criticamente i provvedimenti assunti dal governo e di pensare a come risolvere, attraverso la conversione del polo petrolchimico, i gravi problemi occupazionali, di rigenerazione industriale e di compatibilità ambientale”.
L’impianto di depurazione, che peraltro ospita i reflui civili dei Comuni di Melilli e Priolo, è di proprietà della Regione e nel febbraio scorso il presidente della Regione ha nominato Giovanna Picone sub commissaria per gli interventi per l’adeguamento del depuratore consortile e per dare attuazione alle prescrizioni Aia in modo da rendere la struttura adeguata alle norme a tutela dell’ambiente. “A distanza di quattro mesi rimangono oscuri gli interventi da realizzare, i tempi e soprattutto le risorse che verranno impiegate per un’operazione di adeguamento tutt’altro che facile” dice il presidente di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo.

 

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