Lavori all’ex Lido della Polizia, interpellanza urgente: “Mancano le condizioni di sicurezza”
I lavori di messa in sicurezza all’ex Lido della Polizia al centro di un’interpellanza urgente presentata dal gruppo Insieme di Ivan Scimonelli, Daniela Rabbito e Ciccio Vaccaro. In una nota indirizzata all’assessore Enzo Pantano, i consiglieri comunali evidenziano come si tratti di un intervento di estrema importanza “per la sicurezza dei cittadini e del personale che frequenta l’area.Tuttavia -fanno notare i consiglieri- ci troviamo a dover segnalare con grande preoccupazione la mancanza dei requisiti minimi di sicurezza nei lavori in corso. Durante le nostre ispezioni e verifiche sul campo, sono emerse gravi lacune e irregolarità che compromettono la sicurezza complessiva del sito e dei lavoratori coinvolti”.
Le criticità messe in evidenza sono legate soprattutto a tre aspetti: “assenza di barriere di protezione adeguate, così come la segnaletica e formazione del personale”. Nel dettaglio – dicono Scimonelli, Rabbito e Vaccaro – le aree di lavoro non sono correttamente delimitate, esponendo così i lavoratori e i cittadini a potenziali pericoli di caduta o incidenti, la mancanza di segnaletica chiara e visibile aumenta il rischio di incidenti, soprattutto nelle ore serali e notturne e i lavoratori impegnati nei lavori di messa in sicurezza non sembrano aver ricevuto una formazione adeguata sui protocolli di sicurezza e sulle procedure di emergenza”.
Le condizioni descritte dai consiglieri sono anche alla base dell’intorpidimento dell’acqua dello specchio di mare sottostante, che si presenta argillosa. Non si tratta di un problema di inquinamento ma di godibilità dei luoghi e degli stabilimenti balneari limitrofi.
“È fondamentale -concludono i consiglieri di Insieme- che vengano intraprese misure immediate per garantire che i lavori di messa in sicurezza nel rispetto dei bagnanti e dei lidi vicini”.
Anche l’Associazione pro Arenella ha segnalato lo sversamento in mare di materiale di risulta, che sta causando l’intorpidimento delle acque nella zona del bagnasciuga e la generazione di decine di segnalazioni da parte di bagnanti e proprietari di strutture ricettive limitrofe. “Dobbiamo necessariamente ravvisare una mancata procedura in termini di sicurezza ambientale, visto che la ditta esecutrice avrebbe dovuto adottare tutte le misure necessarie, come ad esempio paratie, ecc. per evitare che il materiale asportato con i mezzi meccanici potesse venire a contatto con acqua marina creando non solo l’intorbidimento delle acque ma anche, sicuramente, alterazione dei valori del pH e la percentuale di ossigeno del tratto di costa interessato. E’ necessario effettuare i controlli delle acque post versamento dei prodotti. – continua l’Associazione pro Arenella – Siamo amareggiati dell’accaduto in quanto tale attività, da anni richieste da denunce e sopralluoghi dagli enti di controllo locali e regionali, dovevano essere gestite durante i mesi invernali con tutte le garanzie in termini di sicurezza ambientali e civili”.