“Laborintus”, la prima volta delle Feste Archimedee al Castello Maniace

 “Laborintus”, la prima volta delle Feste Archimedee al Castello Maniace

(cs) Per la prima volta in undici edizioni, le Feste Archimedee hanno fatto ingresso al Castello Maniace, grazie ad uno degli eventi collaterali della manifestazione che promuove genio e creatività giovanile.
Una novità resa possibile da “Laborintus. Ballate di Minotauri, guerre e futuro”, lo spettacolo ideato da Michele Dell’Utri e andato in “scena” lo scorso 5 luglio. Inserito nel cartellone delle Feste Archimedee, è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia d’Arte del Dramma Antico della Fondazione Inda, sezione F. Balestra.
Novantacinque bambini ed adolescenti sono stati coinvolti nel grande racconto teatralizzato in cui storie antiche, miti e cronache reali hanno condotto il pubblico dal grandissimo piazzale alla corte interna e poi fin dentro al salone del Maniace. Un labirinto di frontiere, immagini, voci e cori.
I giovanissimi del gruppo Primavera hanno preso in prestito le parole euripidee (da Le Troiane) per farle proprie e chiedere al pubblico: cosa avete scelto per noi? Quale sarà il nostro destino? (Euripide). Mentre i più piccoli (Junior) hanno reinventato il sogno di accettazione del Minotauro (di F. Dürrenmatt) rinchiuso dalla società in un mondo fatto di specchi, immagini di immagini, in cui è difficile distinguere la realtà dal suo riflesso.
Per concludere con il gruppo Masterclass dell’Accademia chiuso dentro (o fuori) una porta da cui giunge forte e chiara la loro richiesta di comprensione: per capirsi bisogna fare uno sforzo… provate a guardare dietro i nostri occhi… (A.Tabucchi)
La sezione “F. Balestra” dell’Accademia dell’INDA traduce le parole di alcuni grandi classici e moderni con i linguaggi scenici della contemporaneità per raccontare giovani e giovanissimi ed i loro occhi puntati sulle guerre presenti e sull’immaginazione del futuro. Metaforici “piccoli troiani” impegnati in Ballate per corpi e voci, musica e teatro, un continuo movimento di mondi in cui si incontrano memorie di conflitti e desideri di vitalità.

 

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