Operazione Vasi Comunicanti, il gip rimette in libertà i primari e gli altri indagati

 Operazione Vasi Comunicanti, il gip rimette in libertà i primari e gli altri indagati

Revocata la misura cautelare per gli indagati nell’inchiesta “Vasi comunicanti”. Il 4 luglio scorso, la Guardia di Finanza svelò un presunto sistema di corruzione, relativo in particolare alla fornitura di stent, con il coinvolgimento dei quattro direttori di Uoc o Dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania (Prof. Tamburino Corrado) e Messina (Prof. Micari Antonio) e gli ospedali di Siracusa (Prof. Contarini Marco) e Ragusa (Prof. Nicosia Antonino), componenti del comitato medico-scientifico del progetto Sca “Sicilian Cardiovasculary Academy”. Il provvedimento è stato adottato perché sono venute meno le esigenze cautelari.
Nove in totale gli indagati, accusati a vario titolo in concorso per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Secondo gli investigatori, tre società – distributrici locali per conto di multinazionali operanti nel settore della commercializzazione di dispositivi medici – avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione da parte dei dirigenti sanitari indagati di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svoltosi a Catania nel mese di maggio. Nei fatti, le sponsorizzazioni economiche avrebbero avuto lo scopo di ottenere in cambio l’impegno degli stessi di favorire le “ditte più generose” garantendogli l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici.

 

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