E improvvisamente Schifani scoprì che i Pronto Soccorso in Sicilia non funzionano bene

 E improvvisamente Schifani scoprì che i Pronto Soccorso in Sicilia non funzionano bene

E così capita che in un assolato inizio agosto, il governo regionale scopra improvvisamente i problemi dei Pronto Soccorso negli ospedali siciliani. Non solo per la carenza di medici ma anche e soprattutto per attrezzature, condizioni degli ambienti e alle volte anche assenza totale di empatia verso il degente ed i suoi parenti. Dopo l’ultima magagna denunciata dai giornali, le stecche di cartone a Patti, come se non vi fossero state fino ad oggi decine di audizioni in Commissione Salute sullo stato dei Pronto Soccorso siciliani, audizioni di manager e dg, interrogazioni in Aula e proteste sui social, improvvisamente il presidente Schifani decide di occuparsi delle “numerose segnalazioni di disservizi e inefficienze che abbiamo registrato negli ultimi tempi”. Alleluja, meglio tardi che mai.
E così adesso all’assessore Giovanna Volo è stato chiesto di dare vita ad una Commissione tecnica di valutazione “per conoscere il reale stato di efficienza e di operatività delle aree di emergenza e urgenza di ciascun presidio ospedaliero” siciliano.
“Avvieremo, quindi, una rigorosa e completa indagine sullo stato di salute dei Pronto soccorso dell’Isola, così da conoscere le criticità nel dettaglio e intervenire tempestivamente con misure adeguate ed efficaci. Al di là della oggettiva e cronica carenza di personale medico, di cui siamo bene a conoscenza e su cui stiamo lavorando concretamente e in maniera strutturale, sento il dovere politico e morale di intervenire sulle emergenze che interessano le nostre strutture sanitarie ospedaliere”, dice Schifani.
La Commissione potrà operare collegialmente o in appositi team snelli, con l’obiettivo di predisporre una puntuale e circostanziata relazione su ogni singolo presidio ospedaliero. Il documento dovrà indicare i punti di forza e quelli di debolezza, sottolineando le criticità più gravi, con l’indicazione delle azioni correttive e delle misure organizzative che potranno essere adottate dalle direzioni generali, responsabili del buon funzionamento delle realtà ospedaliere, per il pronto superamento delle inefficienze segnalate dalla commissione di valutazione.

 

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