Evasione Tari alle stelle, nel mirino case vacanze in Ortigia e affitti in Borgata. E a Mazzarrona…
Il dato potrebbe farvi saltare dalla sedia. A fornirlo è l’assessore all’Igiene Urbana del Comune di Siracusa, Salvo Cavarra. “L’evasione della Tari a Siracusa è al 48%”, ha detto intervistato su FMITALIA. Quasi la metà dei contribuenti, quindi, non paga la tassa sui rifiuti. Oppure, se volessimo cambiare punto di vista, il 52% paga per tutti. Che poi significa che se tutti rispettassero l’obbligo sociale del versamento del tributo, la Tari a Siracusa – è matematica – costerebbe la metà.
“Non è tollerabile”, sottolinea giustamente Cavarra. Il problema è che il dato non è neanche particolarmente nuovo. Nel 2022 l’evasione era al 45% circa, poi scesa al 35% nel 2023 anche per via delle prime azioni di contrasto da parte del settore Tributi ed al controllo esteso a dichiarazioni infedeli (che comunque, in volume, sono molto meno dannose dell’evasione, ndr).
Cosa fare per non dovere più tollerare un simile andazzo che potrebbe altrimetni finire per scoraggiare anche quella sempre più sottile platea di persone perbene? Due le situazioni nel mirino dell’Ambientale e degli assessorati competenti. La prima riguarda case vacanze e B&B. Sicuri che tutte quelle strutture siano note all’ufficio tributi e paghino la Tari? “Per scoprirlo – spiega l’assessore Cavarra – due ispettori da mesi stanno prendendo nota di B&B e case vacanze presenti su internet. Da ottobre inizieremo a convocarli per valutare la loro posizione”. La seconda situazione è relativa alle case della Borgata date in affitto ad extracomunitari. “Abbiamo notato diversi casi in cui gli appartamenti vengono affittate ad esempio per 15 giorni. Ad ogni cambio di inquilini, questi cambiano i mobili e li lasciano fuori: materassi, credenze, comodini. Stiamo intervenendo convocando i proprietari delle abitazioni per spiegare loro, in sintesi, che questo non deve più succedere perchè considereremo loro responsabili”, dice ancora l’assessore.
Queste due fattispecie, secondo le valutazioni degli uffici, sarebbero quelle più impattanti nella creazione di microdiscariche in città. Quanto alle aree popolari, basti il dato di Mazzarrona: “differenzia solo il 10%”, rivela il responsabile dell’igiene urbana a Siracusa. “Si ostinano a non differenziare”, prosegue Cavarra. “Ci siamo andati con i facilitatori, per parlare e provare a capire e spiegare. Dico, non pagate la Tari? Ok, ci penseranno gli uffici e ci sono delle procedure. Ma almeno non create discariche, proprio dove vivete. Non demordiamo. A breve consegneremo nuovi carrellati, li riporteremo nel rione”. Cosa è successo a quelli che già c’erano? “Li hanno bruciati, diciamo che sono stati danneggiati…”.
Nel complesso, la stagione estiva appena trascorsa è stata particolarmente sofferta sul fronte rifiuti. Le immagini di spazzatura su strade e marciapiedi, hanno riempito il web. “Ci vorrebbero due Tekra per fare il servizio a Siracusa…”, dice d’un fiato Cavarra. “Comunque stiamo recuperando. L’estate è sempre una stagione difficile, aumentano i volumi e tutto si complica. Stavamo perdendo su lavaggio, spazzamento e diserbo. Ora stiamo recuperando”.