Solarino, teorie e complotti. Sul ritorno del Consiglio comunale è scontro Carta-Germano

 Solarino, teorie e complotti. Sul ritorno del Consiglio comunale è scontro Carta-Germano

La sentenza del Cga con cui torna in carica il Consiglio comunale di Solarino diventa subito tema di scontro politico. Scintille tutte interne al centrodestra: da un parte il primo cittadino Peppe Germano (Noi Moderati), dall’altra il deputato regionale e sindaco di Melilli, Giuseppe Carta.
A dare fuoco alle polveri è Germano, con un video comparso sui social poche ore dopo il pronunciamento del Consiglio di Giustizia Amministrativa. “La sentenza – dice – dà ragione ai consiglieri di opposizione e ci coglie di sorpresa. Non commento la sentenza, prendo atto della decisione dei giudici che comporterà il ritorno del Consiglio comunale”. E poi l’affondo: “il ribaltone dei prestigiatori della politica farà sì che il sottoscritto votato da voi non potrà governare come da voi richiesto. Non è un torto al sindaco ma uno smacco alla città che deve sapere e ricordare che c’è un fantasma venuto da Melilli che vuole a tutti i costi prendersi la città”.
Manca solo il nome, ma l’indicazione è chiara. Il bersaglio è Carta ed il suo Mpa. “Chiamate i ghostbuster…”, liquida con una battuta proprio Carta. “Vince la democrazia contro l’arroganza e la presunzione di una parte della politica oggi rappresentata dall’attuale sindaco di Solarino che, con l’utilizzo distorto delle regole, ha buttato fuori i consiglieri eletti dai solarinesi, proclamati dallo Stato; i quali, lo ricordiamo, furono fondamentali per la sua elezione dopo la sconfitta di 5 anni prima. Questo stupro è stato risolto dai giudici del consiglio di Stato per la Sicilia”, aggiunge. Le accuse a lui mosse da Germano? “Goffo tentativo di distrarre deliberatamente, su altri argomenti, l’attenzione dell’opinione pubblica. Archiviamo questa triste pagina e torniamo a vivere in democrazia anche a Solarino”. Rimane un sassolino, subito tolto: “viene lecito chiedersi: cosa penseranno i sei consiglieri comunali che si sono dimessi per attuare la strategia pensata a tavolino per salvaguardare la poltrona del sindaco? Quale sarà il futuro di questi consiglieri, anche loro eletti dai solarinesi?”.

 

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