Difesa ok ma attacco a singhiozzo, il Siracusa non riesce a tenersi la vetta. Turati: “Sfortuna”
Il momento del Siracusa sta tutto in alcuni numeri: 4 punti in 3 partite, 2 gol fatti e 2 gol subiti. Non esattamente un ruolino da promozione diretta. E infatti la piazza rumoreggia, bastava vedere la squadra ed il mister a rapporto sotto il settore occupato dai tifosi azzurri a San Cataldo per avere un’idea dell’umore. Tutti sognavo un Siracusa primo in classifica alla fine di ottobre e invece il primato è durato il tempo dell’illusoria vittoria contro l’Acireale, in mezzo a due trasferte da un punto in classifica. Mentre la Reggina corre con un ruolino di un pareggio e tre vittorie nelle ultime quattro e si rifà sotto, la Scafatese si mostra regolare e la Vibonese accetta la sfida d’alta classifica.
Nonostante un possesso palla elevato, il Siracusa fatica a costruire o capitalizzare occasioni da rete. E’ successo anche domenica, con due vere palle gol in 96 minuti di spinta quasi costante ma – purtroppo – con poco costrutto. Come a Locri e come anche nell’avvio shock in casa del Sambiase. Episodi che alla lunga pesano nell’economia di un campionato, specie per una squadra con propositi di vittoria.
Come capita in questi casi, piovono critiche all’indirizzo della panchina azzurra. “Abbiamo fatto il possibile, abbiamo dato l’anima in campo per raggiungere l’obiettivo. Purtroppo è stata una partita sfortunata, ci è mancato il guizzo vincente, la cattiveria in area di rigore che poteva cambiare le sorti dell’incontro”, ha detto al termine Marco Turati, commentando la gara sui canali social del Siracusa. Il richiamo alla sfortuna fa storcere qualche naso e prende forma una sorta di prima frattura tra l’allenatore azzurro ed i tifosi. “I ragazzi hanno spinto e gli va dato merito. Quando conduci così e non riesci a sfruttare l’episodio è normale che ci sia scoramento. Ma bisogna guardare allo svolgimento della nostra partita: dal primo al novantesimi minuto con la bava alla bocca, con la voglia dir aggiungere obiettivo e risultato. Il calcio non è una scienza esatta, possono capitare giornate così. Ma se faremo gare sempre così, presto ci sbloccheremo”, ha aggiunto l’ex difensore.
I tifosi, però, la pensano diversamente. E non nascondono la preoccupazione per i punti lasciati per strada da una squadra costruita per vincere. Ingenerosi i paragoni con lo scorso anno e, sinceramente, non applicabili. Se la difesa si mostra solida (3 gol subiti, la migliore del torneo), l’attacco – tra le quattro di vertice – è quello meno prolifico (12 reti contro le 18 della Scafatese e le 15 di Vibonese e Reggina). Maggio garantisce il suo solito contributo. Sino a qui, sei gol per l’attaccante del Siracusa (3 su rigore). Poi una rete ciascuno per Baldan, Candiano, Falla, Convitto, Acquadro e Di Grazia. Segnano tanti, ma segnano poco.
Vero, non mancano gli alibi: l’assenza di Alma, ad esempio. Ma da una squadra che vanta sulla carta un potenziale di attacco fuori categoria (Maggio, Sarao, Di Grazia, Russotto per citarne alcuni) è lecito attendersi qualcosa in più, portando a casa anche quelle partite in cui magari hai solo una vera occasione da rete.