Acqua torbida a Palazzolo, altro vertice in Prefettura. La soluzione passa da un nuovo pozzo

 Acqua torbida a Palazzolo, altro vertice in Prefettura. La soluzione passa da un nuovo pozzo

Ancora un vertice in Prefettura per il caso acqua torbida a Palazzolo Acreide. Se nelle ultime giornate alcuni miglioramenti hanno dato l’impressione di una problematica in via di risoluzione, resta invece alta l’attenzione sulla tenuta della distribuzione idrica nella cittadina montana. Entro 48 ore saranno intanto disponibili i risultati delle ultime analisi disposte da Arpa ed Asp sulla qualità dell’acqua che, spesso, scorga dai rubinetti mista a fanghiglia. Nel frattempo, si sta già studiando una soluzione alternativa non potendosi dare per scontato il buono stato generale – ed anche geologico – del bacino che attualmente alimenta la rete idrica di Palazzolo. Esiste un altro pozzo, poco distante, che potrebbe permettere in breve tempo di venire fuori dall’emergenza. Ma servono dei lavori urgenti come il collegamento di questo pozzo esistente alle stazioni di sollevamento dell’acquedotto e la necessaria fornitura di energia elettrica. Vanno valutati i costi e richiesto l’accesso urgente ai fondi del commissario straordinario per l’emergenza idrica in Sicilia. E questa è la soluzione su cui si stanno concentrando tecnici comunali e del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, chiamati a raccolta dalla Prefettura di Siracusa.
Scartata l’ipotesi del ricorso ad un potabilizzatore: troppo lunghi i tempi tecnici e costi esagerati. Il ricorso ad un secondo pozzo, già esistente, rimane quindi l’unica opzione praticabile. Resta da capire cosa sia accaduto al bacino che attualmente alimenta la rete palazzolese. Il fenomeno dell’acqua torbida ha avuto inizio subito dopo le piogge torrenziali di fine ottobre. Una coincidenza temporale che lascia propendere gli esperti per due possibili eventualità: una contaminazione per dilavamento delle condotte naturali di approvvigionamento della falda, con sedimenti e materiali del suolo; oppure – peggio – un crollo o cedimento della volta di ingrottamento del bacino. Difficile prevedere, in un caso o nell’altro, quanto tempo potrebbe volerci prima di un ritorno alla qualità ordinaria dell’acqua potabile. Ecco, allora, che il piano di un nuovo pozzo di alimentazione diventa prioritario. Ma bisogna fare in fretta, a partire dai necessari lavori di collegamento alla rete idrica.

 

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