Come salvare la nuova piazza Euripide dalla pioggia? Lo studio (tardivo) per intercettare l’acqua
Splende il sole su Siracusa. Le piogge torrenziali di inizio settimana sembrano già un ricordo. Rimane qualche eco polemico, perché le immagini delle zone riqualificate finite sott’acqua come prima non accadeva hanno colpito l’opinione pubblica. Il sindaco annuncia un’indagine interna sui lavori svolti, le opposizioni bollano come inutile e tardiva la mossa. “I controlli si fanno sui progetti ed a lavoro in corso, non a cose fatte”, taglia corto Ferdinando Messina (FI).
Come intervenire adesso? “Se si riuscisse ad intercettare l’acqua prima e farne arrivare meno su Largo Gilippo e piazza Euripide, questa sarebbe una possibile soluzione. Stiamo studiando, ma dobbiamo fare delle attente valutazioni, facendo sopralluoghi e non solo”, dice Enzo Pantano, l’assessore chiamato ad una difficile operazione di recupero. “Ci rendiamo conto dei grossi problemi che abbiamo avuto”, aggiunge senza nascondersi. “L’impegno da parte dell’amministrazione è massimo”, assicura. Ma il sospetto è che sia tardivo. Come per via Tisia/Pitia dove settimana prossima sono previsti altri interventi sulle caditoie. Ma finché la raccolta delle acque meteoriche sarà affidata ad un unico collettore degli anni 60 e sottodimensionato, potrebbero non bastare neanche cento caditoie.
Tra i cittadini si fa’ strada l’idea che progettazione ed esecuzione dei lavori sia stata condotta senza uno studio attento delle situazioni e di tutte le eventualità, specie quelle di protezione civile. Un bel problema nei giorni in cui è partito il cantiere di riqualificazione urbana dello Sbarcadero. Con un interrogativo che circola tra residenti e utenti social: questa volta sono stati tenuti in considerazione tutti gli elementi, incluse le piogge, i dati dell’ingegneria pluviometrica e le caratteristiche dei luoghi?