Sull’orlo della povertà abitativa. Affitti alti, redditi bassi: triplicate le risorse housing first
L’emergenza abitativa è uno dei disagi sociali in forte crescita a Siracusa. La difficoltà a trovare e mantenere una casa, specie se in affitto, interessa una fascia sempre più ampia della popolazione cittadina, a causa di redditi sempre più bassi, elevati tassi di disoccupazione e di forme di lavoro precario.
Non aiutano gli affitti schizzati alla stelle, non meno di 500 euro al mese per un trilocale appena dignitoso e di certo non in centro, insieme alla poca fiducia verso i “locali”, con preferenza accordata in molti casi a trasfertisti ed in genere agli affitti brevi, senza spostamento di residenza (“non si affitta ai siracusani”, recitano diversi annunci disponibili in rete). I proprietari puntano spesso sulla formula della casa vacanze. E diversi appartamenti restano anche sfitti, in attesa dell’occasione giusta (per il proprietario). Sono oltre mille, oggi, gli annunci su Airbnb, ad esempio.
Frattanto, aumenta il numero degli sfratti esecutivi. Sono circa 500 nel solo capoluogo, con più di 1.400 famiglie alle prese con “beghe” legate all’abitazione in affitto e per la quale si è reso necessario l’interesse di un magistrato.
In questo quadro, resta ferma al palo l’edilizia sociale: quella delle cosiddette case popolari. Non si costruisce più, manutenzione sempre meno frequente e mille guai tra graduatorie ferme e crisi galoppante. Si cerca il rilancio delle politiche abitative, con strategie affidate ai Comuni.
Siracusa ci prova con l’housing first, iniziativa avviata e condotta insieme a Caritas. Un progetto che va avanti da diversi anni e che nel 2024 triplicherà le forze: passa da 40 a 124mila euro lo stanziamento per sostenere chi si trova in condizioni di emergenza abitativa. Di fatto, il Comune di Siracusa e la Caritas diocesana si prestano come garanti per il pagamento dell’affitto di un’abitazione, a beneficio di una famiglia avente diritto della misura di sostegno. Una garanzia concreta, perchè il canone di locazione viene pagato per 12 mesi proprio dai due enti, sino ad un massimo di 450 euro e con la possibilità di prorogare per un altro anno.
“Abbiamo triplicato le risorse disponibili per cercare di aiutare quante più persone possibili. Purtroppo l’emergenza abitativa sta toccando un numero sempre crescente di nuclei familiari del capoluogo. Aumenta il bisogno e non potevamo restare indifferenti”, spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Marco Zappulla.
Il protocollo sarà rinnovato a giorni, appena prima di Natale, con la nuova dotazione finanziaria. L’obiettivo è quello di assicurare una casa a quanti si ritrovano a vivere una condizione di estrema difficoltà, con lo scopo di accompagnarli verso una progressiva fuoriuscita dalla condizione di rischio.