Intervista con Luca Cannata: “green deal da rivedere” e promuove i termovalorizzatori
Il parlamentare Luca Cannata è intervenuto questa mattina su FMITALIA. L’esponente di Fratelli d’Italia ha parlato di politiche energetiche e del rischio di nuovi dazi americani, di termovalorizzatori in Sicilia e industria a Siracusa.
“Il green deal europeo è da rivedere, specie dopo le dichiarazioni di Trump. Non è più al passo con la realtà e non tutela l’occupazione, danneggiando il sistema produttivo”, spiega Cannata facendo il punto sul futuro prossimo di settori importanti come automotive ed energetico. “Vogliamo la neutralità tecnologica e non teorie ideologiche. In questo – spiega – è essenziale il bilanciamento tra le esigenze dell’ambiente e quelle dello sviluppo sostenibile. Non possiamo dire che vogliamo tutto verde e poi dall’indomani ritrovarci tutti disoccupati. Da Trump è arrivato un messaggio forte, ma anche noi italiani avevamo già detto in UE che lo stop ai motori a scoppio era pericoloso. Dobbiamo essere capaci di garantire il giusto equilibrio, per cambiare le prospettive future. A furia di inseguire solo ideologie, abbiamo già perso un sacco di tempo. E che nel nostro polo industriale qualcosa negli anni scorsi non sia stata programmata nel migliore dei modi, mi pare evidente”, analizza il vicepresidente della Commissione Bilancio. Nel mirino ci sono le opposizioni. “La politica energetica del passato ci ha reso dipendenti dall’estero. Noi stiamo lavorando ad un miglior piazzamento energetico, attraverso il piano Mattei e con alcuni accordi bilaterali, come ad esempio per l’idrogeno. Sarà fondamentale per noi. Abbiamo avuto negli anni Pd e 5S con la loro politica energetica devastante. Faccio un esempio, di fronte alle nostre coste la Croazia può trivellare e noi invece ci siamo fermati. In questi anni hanno prodotto solo un ‘no’ ideologico a tutto. Adesso dobbiamo iniziare a capire dove va il mondo e tutelare i nostri interesse, le imprese e le famiglie”.
Ecco, gli interessi italiani. Preoccupano i dazi americani? “Se si privano del Made in Italy, del nostro agroalimentare, fanno un danno a loro stessi”, risponde Luca Cannata. Poi entra nel merito. “Ci saranno valutazioni attente, per ora siamo in presenza solo di dichiarazioni. Come governo siamo tranquilli ma restiamo con gli occhi aperti. Con Giorgia Meloni siamo tornati credibili a livello internazionale, ci ha rimesso nel posto che merita l’Italia e lo dimostra il fatto che sia stata invitata al giuramento di Trump”.
Dalla politica internazionale, alla Sicilia. La novità del 2025 dovrebbero essere i termovalorizzatori per migliorare il sistema dei rifiuti. “Ci aiuteranno ad avere minori costi. Anche questo è un tema su cui siamo però in ritardo”, dice Cannata. “Paghiamo per portare la spazzatura all’estero e in quei paesi usano i nostri rifiuti per produrre energia. I termovalorizzatori servono e non credo ci saranno problemi con le comunità locali. In questo, saranno importanti anche i ritorni economici che quegli impianti assicureranno ai cittadini, ad esempio con un collegato risparmio in bolletta”.
In provincia di Siracusa, intanto, sono settimane decisive per il futuro del polo petrolchimico, in una sorta di bivio tra transizione e sopravvivenza. Era atteso a fine mese il ministro Urso, anche per la presentazione di un progetto di Confindustria per la cattura e stoccaggio di Co2. Ma sopraggiunti impegni del responsabile del ministero per le imprese costringeranno a cercare nuova data per l’incontro in Sicilia. “Tra febbraio e marzo si troverà altra data”, rassicura Luca Cannata. “Se Confindustria e le imprese vogliono però parlare anche adesso, a Roma c’è sempre massima disponibilità per un incontro e per analisi sulle soluzioni alle problematiche del momento”.
In chiusura, un accenno alla vicenda Santanchè. “Stiamo parlando di un rinvio a giudizio e non di una condanna. Dimissioni per questioni di opportunità politica? Se ne occuperà la Meloni, insieme ai responsabili del partito. Ricordo però che stiamo parlando di un rinvio a giudizio e non di una condanna”.