Industria, esuberi Sasol: il sindaco di Augusta, “I lavoratori non si toccano”
“La notizie del piano di riorganizzazione aziendale di Sasol, con il probabile “taglio” di 65 lavoratori pone un tema nuovo, che non era in discussione e che deve vedere la provincia compatta, a tutela dei cittadini”. Il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare rende chiara la sua posizione rispetto ad una vicenda che sta allarmando la zona industriale e che pone interrogativi sul futuro occupazionale di decine di lavoratori. Di Mare non lascia spazio ai dubbi. “Nessuna riorganizzazione aziendale- afferma- si può operare sulle spalle del territorio. L’occupazione va tutelata. Altrettanto necessario, ovviamente, che le aziende vengano sostenute. Il Governo e la Regione l’hanno fatto in questi anni ma è giunto il momento di parlare di soluzioni”. Il primo cittadino di Augusta fa un’analisi del contesto in cui la notizie dei possibili 65 esuberi è arrivata, apparentemente come un fulmine a ciel sereno. “La prospettiva dei licenziamenti- commenta Di Mare- amplifica la crisi della zona industriale, perché si allarga al livello sociale. Questo è un territorio che ha dato tanto alle aziende ed al nostro Paese. Non è possibile valutare solo il punto di vista della convenienza economica”. Di Mare è pronto a raccogliere l’appello lanciato da Giuseppe Carta, deputato regionale e sindaco di Melilli, secondo il quale occorre fa fronte comune per evitare conseguenze disastrose per il polo industriale. “Sono d’accordo- dice ancora Di Mare- Noi sindaci abbiamo la responsabilità di far sentire la voce dei cittadini che rappresentiamo e siamo quindi pronti a qualunque azione sia necessaria per far comprendere all’aziende che non si opera ai danni delle famiglie del territorio”. Se l’emergenza riguarda Sasol, la questione è più ampia. “Il tema è complessivo- fa notare il sindaco di Augusta- Il Polo Petrolchimico è in crisi, probabilmente anche a causa di mancanze negli ultimi 15 anni. Oggi siamo davanti ad un malato e si poteva evitare di perdere tempo prezioso quando si iniziava a parlare di riconversione. La situazione adesso- riconosce Di Mare- è difficile da gestire ma dobbiamo farcela, con l’impegno di tutti. In questa provincia si avverte l’esigenza di crescere insieme, di unirci nelle battaglie, concretamente, con le azioni e nelle visioni. Solo se riusciremo a non rivelarci deboli riusciremo a superare l’emergenza sociale del nostro territorio”.