Le vittime della strada. Josephine, parla la zia: “Perdono? Non riesco. Più attenzione in strada”

“Non so esattamente chi tu sia e non voglio proprio saperlo, perché non saprei guardarti se non con disprezzo e rabbia. Che Dio ti perdoni, io non riesco”. Con un lungo messaggio sui social, rompono il silenzio i familiari dalla 24enne Josephine Leotta, morta nel maxi-tamponamento in autostrada, la scorsa settimana, mentre andava all’Università a Siracusa. A scrivere un lungo post sui social è Anna, la zia della sfortunata ragazza originaria di Belpasso. E si rivolge direttamente alla persona alla guida del pesante tir che ha tamponato l’auto su cui si trovava la ragazza, finita schiacciata contro un altro mezzo pesante.
“Queste parole sono per te, per te che ti sei messo alla guida senza avere gli occhi sulla strada quel maledetto lunedì mattina di una settimana fà quando, ad un certo punto, tu alla guida del tuo pesantissimo camion, distratto da chissà cosa, hai letteralmente travolto e ficcato sotto un altro camion la piccola Toyota bianca con alla guida la mia piccola Josephine”, scrive dando voce al dolore lancinante che ha spento la luce di ogni giorno.
La ricostruzione del sinistro è al vaglio degli investigatori. La rabbia dei familiari di Josephine è umana e comprensibile. E non lascia spazio alla vendetta (“non ti auguro niente di male”); semmai valgono come un monito, un invito rivolto ad ogni utente della strada “a non smettere mai di guardare la strada, a stare attenti” per far sì che non succeda ad altre famiglie di dovere vivere un dolore così lancinante.
Una tragedia in cui si è drammaticamente spenta “una bellissima creatura, piena di sogni, di ideali, di ostacoli superati formandosi da sè dopo aver vissuto la tragica perdita della madre in tenerissima età”.
Belpasso e Siracusa, unite nel cordoglio per Jospehine.