Siracusa. Cannabis terapeutica, Castobello (Lilt): "Giusto, purché ci sia equilibrio"
Il “via libera” della giunta regionale all’uso terapeutico della marijuana nelle strutture sanitarie accreditate, pubbliche e private, in Sicilia riaccende il dibattito, politico ma anche scientifico, sulla liberalizzazione della cannabis in medicina. Il governatore, Rosario Crocetta ha spiegato che il provvedimento è conseguenza delle modifiche legislative italiane, ma anche di alcune sentenze che hanno riconosciuto a diversi malati, in particolare a quelli affetti da sclerosi multipla, la copertura terapeutica con questo tipo di sostanza. “E’ un argomento a doppia faccia- spiega il presidente regionale della Lilt, Claudio Castobello – Da una parte vanno tenuti ben presenti gli effetti negativi del cannabinolo sulla salute, dall’altra vanno considerati quelli positivi, di sollievo per alcune tipologie di pazienti. A questo proposito – continua Castobello – la letteratura scientifica conferma alcuni aspetti benefici che, per certe patologie, arrivano a favorire la regressione della malattia”. Il presidente della Lega per la Lotta contro i tumori torna, però, anche a sottolineare gli effetti collaterali della cannabis e “del fumo in genere. Ci sono delle ripercussioni cardiocircolatorie, c’è la dipendenza che l’uso di questo tipo di sostanza provoca. Un binomio, insomma, contrapposto che impone che l’uso terapeutico del cannabinolo venga interpretato nel giusto senso, come avviene per altre sostanze, anche allucinogene, che si usano, ad esempio, come anestetico”. Fatta questa premessa, Castobello riconosce che la decisione della giunta Crocetta rappresenta “comunque un passo avanti, in linea con quanto avviene in altre nazioni. E’ ovvio- prosegue il presidente della Lilt – che gli ospedali non devono essere intesi come “luoghi del fumo”, ma è innegabile che alcune volte ci si trova davanti a persone in preda alla disperazione. Ci sono malati terminali per i quali c’è davvero poco o nulla da fare e ai quali si può dare sollievo, alleviandone il dolore”. Quella suggerita da Castobello è, quindi, la via dell’equilibrio. Secondo quanto spiegato da Crocetta, per impedire l’abuso dei consumi di cannabinoidi, la prescrizione dell’uso dovrà essere effettuata da medici specialistici all’interno di strutture sanitarie, mentre il percorso terapeutico potrà essere eseguito anche al domicilio del paziente.