Siracusa. Una violenza efferata e la paura di una gang senza scrupoli
Era una donna molto conosciuta in città. Insegnante di geografia, ha assistito alla crescita di generazioni di siracusani. L’insegnamento per le i era più di una passione, una vera e propria vocazione. Le passioni erano altre: l’arte, gli animali domestici, i gatti in particolare. Sulla rete corre il dolore di quei trenta/quarantenni che ancora ricordano le sue lezioni al commerciale. Tutti i ricordi parlano di una donna dolce, sensibile.
E cozzano, dolorosamente, con l’immagine di una morte così efferata quasi si fosse trattato di una esecuzione. Inspiegabile. Da piazza della Repubblica a Scala Greca corrono veloci le voci. “Sono stati dei drogati”, “forse una banda dell’est”, “troppi extracomunitari…”. Ognuno ha una sua versione dei fatti e i suoi sospetti. Le indagini, quelle vere, sono appena all’inizio.
La scena del crimine è stata passata al setaccio, come l’intera abitazione della sfortunata 72enne. Impronte, capelli, tracce ematiche, tessuti. Gli uomini del Ris di Messina cercano ogni elemento utile per risalire all’autore o agli autori di un delitto così efferato. “Prendeteli!”, sussurra qualcuno mentre i Carabinieri si muovono sul pianerottolo. “Prendeteli” scrivono sulla rete centinaia di siracusani.
Questo delitto ha spiazzato l’opinione pubblica. C’è in città una banda di criminali pronta a tutto? Perchè tanta violenza?
Già, questo ultimo interrogativo è quello che genera maggiore inquietudine. Perchè tanto accanimento su di una donna anziana? Per dei malviventi non sarebbe stato difficile renderla inoffensiva, bloccarla, legarla, chiuderla in una stanza. Conosceva quelle persone? La sua reazione li ha sorpresi? Aveva riconosciuto una voce o una faccia? Possibile che nessuno abbia sentito nulla? Interrogativi, decine di interrogativi per un caso intricato.