Sgarlata-Reale: strana storia di equilibrismi politici tra Siracusa e Palermo
Sgarlata-Reale, derby tra assessori siracusani. Storie diverse, estrazioni politiche diverse. Entrambi accomunati dalla “chiamata” nella giunta-bis da Crocetta. Ma i destini dei due paiono essere più incrociati di quanto appare. Perchè Mariarita Sgarlata, assessore ai Beni Culturali (ma la delega adesso potrebbe mutare, ndr) era data da tutti in uscita, uno dei primi nomi degli assessori non riconfermati “sacrificata” da Crocetta sull’altare delle nuove alleanze. E forse era stata persino depennata dalla lista ufficiale pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale. Ma nel mentre è successo qualcosa. Pare si siano mossi i renziani siracusani che alla vista del nome di Ezechia Paolo Reale (avversario di Garozzo in campagna elettorale, ndr) non avrebbero fatto i salti di gioia, anzi. Il neo assessore regionale, in quota Articolo 4 ma con un passato politico più vicino alle posizioni del centrodestra, avrebbe creato problemi di “rapporto” sul territorio e per questo la Sgarlata sarebbe stata “trasformata” in renziana (figura tra i quattro in quota Pd) con un ripescaggio all’ultimo minuto per venire incontro alle richieste insistenti arrivate da Siracusa, specie dopo che Reale aveva scalzato la prima scelta dei renziani aretusei, ovvero Giovanni Cafeo.
“Nessun cerchio magico ma solo la necessità di andare a passo spedito come Matteo Renzi sta facendo a Roma. La Sicilia non poteva perdere altro tempo, né i siciliani aspettare ancora i rituali della vecchia politica fatti di rinvii, ammiccamenti, nomi calati dalle direzioni territoriali dei partiti”, è il commento sulla vicenda del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, che è anche componente dell’assemblea nazionale Pd. “Dopo due mesi di trattative è nato un nuovo esecutivo al quale chiediamo di mettere subito mano alle riforme economiche e sociali, ad un piano anticrisi, ad una seria ed oculata programmazione per l’utilizzo dei fondi europei, ad un taglio della spesa e ad una seria razionalizzazione delle risorse. Su questo andrà incalzato il Governo della Regione, sulle cose da fare e sulle riforme da attuare, non sui bizantinismi della vecchia politica”. Quanto Alle prossime elezioni europee, Garozzo auspica “una lista del Pd non solo forte ma anche totalmente rinnovata negli uomini” proprio mentre è scattata la conta interna alle “fazioni”.