Siracusa. Tensione agli impianti di Canalicchio tra svenimenti e arresti momentanei. Intanto i sindacati scrivono alla Boldrini
Presidio di lavoratori Sai 8 continuo davanti ai cancelli degli impianti di contrada Canalicchio. Protestano per la conclusione della loro vicenda e il licenziamento anticipato loro via mail. Dopo la rottura del fronte dei Comuni, non tutti saranno riassorbiti dai nuovi gestori e per diversi dipendenti si paventa lo spettro della disoccupazione. I sindacati fanno sentire la loro voce e dopo la manifestazione di questa mattina, con il corteo fin sotto la sede della Prefettura, sono stati ricevuti dal prefetto Gradone. Starebbero preparando un documento da consegnare brevi manu alla presidente della Camera, Laura Boldrini, in queste ore a Siracusa.
Non sono mancati, intanto, i momenti di tensione questa mattina. Perchè i lavoratori hanno trovato davanti ai cancelli degli impianti pattuglie della polizia municipale che ha impedito loro l’accesso a quella che era la loro ex sede di lavoro. Dalla mezzanotte di ieri gestisce il Comune. Un approccio comunque cordiale tra forze dell’ordine e lavoratori tranne quando sono scattate le manette ai polsi di due sindacalisti rei di voler forzare il blocco. In realtà, avrebbero voluto soccorrere una donna svenuta per il caldo e la tensione, soccorsa poi dal 118. Ma gli sarebbe stato impedito dai vigili urbani, fino all’arresto. Una misura durata pochi secondi, grazie all’intervento distensivo della Digos e dello stesso comandante della Municipale, Miccoli. Rientrato il “caso” che avrebbe anche rischiato di infiammare animi già accesi.
Intanto, il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, parla di “sindaci irresponsabili” e di una soluzione che sarebbe stata a portata di mano “e che in un primo momento era stata condivisa da tutti. Improvvisamente, i sindaci hanno invece deciso di muoversi in ordine sparso, con le nefaste conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. I lavoratori si trovano, così, senza un’occupazione e questo non è affatto tollerabile”. Replica del sindaco, Giancarlo Garozzo. “E’ proprio il senso di responsabilità ad averci condotti verso la soluzione a cui siamo infine giunti. Le altre strade non erano percorribili e avrebbero arrecato un danno all’Erario, quindi ai singoli comuni e ai cittadini, che non avremmo potuto sostenere. La prossima settimana avremo l’avviso pubblico per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato e, come ci era stato richiesto, assorbiremo 90 dipendenti”.
L’incontro convocato ieri sera dal prefetto, Armando Gradone, nel tentativo di individuare, in extremis, una soluzione unitaria, condivisa da tutti, non ha dato gli esiti sperati. Ognuno è rimasto della propria opinione, confermando quanto già prospettato nei giorni scorsi.
Intanto, nella tarda mattina, una nota ufficiale dell’Ato idrico conferma che “nel corso della riunione di ieri i sindaci, ad eccezione dei Commissari del Comune di Augusta, hanno chiesto di riottenere i rispettivi impianti, in forza dell’entrata in vigore della Legge Regionale 12 del 20 maggio 2014. Pertanto dalle ore 24 di ieri tutti gli impianti del servizio idrico integrato sono stati trasferiti a ciascun Comune che provvederà in proprio e secondo le modaniate previste dalle norme vigenti alla gestione degli stessi.A partire dalla stessa ora che sanciva la scadenza del periodo di requisizione il complesso aziendale SAI8, comprensivo di tutti i dipendenti, è stato restituito alla Curatela fallimentare”.