Ancora miasmi: ora basta. Diteci cosa respirano i siracusani, è questione di rispetto e responsabilità sociale. Video-intervista con l'assessore all'ambiente, Italia
Ci risiamo. Ancora miasmi, quei fastidiosi odori percepiti chiaramente dalla popolazione. A Priolo, a Melilli, a Siracusa. Fenomeno particolarmente intenso nella notte, con un acre puzzo segnalato fino in contrada Isola nel capoluogo. Tutto nella totale mancanza di informazioni in tempo pressochè reale. Che cosa respirano i siracusani? Perchè nessuno comunica con chiarezza cosa succede? Perchè accertare responsabilità e origine di puzze chiaramente di origine industriale è così complesso?
Quando c’è spazio per troppi interrogativi, e di questa portata, si fanno spazio i sospetti e i dubbi. E con loro le paure. Come se dietro la mancanza di comunicazione vi fosse volontà di nascondere presunte verità, di quelle che creano allarme. E di tutto abbiamo bisogno meno che credere o pensare simili scenari. Non sarà certamente così ma diteci cosa stiamo respirando.
E’ una domanda chiara rivolta ad Arpa, Cipa e sindaci. Un quesito che non può rimanere senza risposta. E’ questione di rispetto. E non si raccontino storie di fondi che non ci sono, di competenze sempre di altri, di leggi inadeguate etc. In questi casi non c’è niente che tenga. C’è una domanda sul tavolo: che cosa stiamo respirando?
Gli ultimi dati disponibili per Siracusa, rapporto 2013 sul sito dell’Arpa, segnalano la presenza di inquinanti come biossido di zolfo, ossidi di azoto e monossido di carbonio. Ma molte delle sostanze di probabile origine industriale non sarebbero neanche censite dalle centraline. Abbastanza per parlare di paradosso. Ma possiamo ragionare di salute in termini paradossali?